Si è finalmente interrotta nel nostro paese la diminuzione del Pil, registrata durante la recessione più costosa del secondo dopoguerra. L’economia italiana è cresciuta dello 0,6 per cento nel terzo trimestre 2009. Ma la crescita è inferiore a quanto suggeriva l’andamento della produzione industriale. Tre le possibili spiegazioni: peggioramento del mercato del lavoro, scarsa disponibilità di credito e eccessivo apprezzamento dell’euro.
Nel terzo trimestre 2009, si è interrotta la più costosa recessione dell’economia italiana degli ultimi trenta anni, cioè da quando l’Istat calcola il Pil trimestrale. L’economia italiana è cresciuta dello 0,6 per cento, più o meno come la Germania e più della Francia, della media euro e della Ue a 27. In Spagna e Regno Unito, la recessione continua, ma diminuisce l’intensità.
Finalmente un trimestre positivo
In Spagna e Regno Unito, la recessione continua, ma diminuisce di intensità.
Come si vede dalla tabella, per la maggior parte dei grandi paesi dell’area euro la recessione 2008-09 è durata cinque trimestri, dal secondo trimestre 2008 al secondo trimestre 2009 incluso. Dunque, non è cominciata con il fallimento di Lehman Brothers ma con il vertiginoso aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime che hanno portato all’aumento dei costi di produzione e alla fiammata inflazionistica della prima metà del 2008. Dopo i primi due trimestri, però, con il fallimento di Lehman e il successivo crollo dei mercati finanziari e borsistici e il congelamento del mercato interbancario fino al marzo 2009, la recessione è diventata la peggiore crisi economica del secondo dopoguerra.
In Italia, la recessione 2008-09 ha causato una perdita cumulata di 6,5 punti percentuali di Pil. Come indicato nella tabella, solo la Germania ha perso più Pil dell’Italia durante la crisi (di un decimo di punto percentuale). La Francia ha perso solo la metà dei punti percentuali rispetto a Italia e Germania, con la Spagna e il Regno Unito a metà strada. Va però ricordato che nell’ambito dei paesi europei, Spagna e Regno Unito continuano a perdere Pil anche nel terzo trimestre. Per questi paesi dunque la recessione è certamente ancora non conclusa, anche se la sua intensità sta rallentando. Con il terzo trimestre 2009, invece, l’Italia ha interrotto la serie di variazioni negative del prodotto interno lordo. La Francia e la Germania lo avevano già fatto nel secondo trimestre 2009.
Francesco Daveri, da “www.lavoce.it”