Ravvedimento operoso, potenziamento delle procedure di riscossione e abolizione di alcuni obblighi di natura tributaria: queste alcune delle modifiche in materia fiscale introdotte dal decreto anticrisi (n.185/2008) e spiegate nella circolare n.10 emanata dall’Agenzia delle entrate il 19 marzo 2009. Le nuove norme rendono più conveniente per il contribuente il ricorso al ravvedimento operoso attraverso una diminuzione delle sanzioni applicabili, cancellano alcuni obblighi tributari a carico di attività commerciali e rendono più efficace il recupero dei crediti da parte del fisco, che d’ora in poi potrà espropriare eventuali beni senza prima sottoporli ad ipoteca. Secondo i dati forniti il 23 marzo scorso dall’Agenzia delle entrate, nel 2008 le somme recuperate a seguito dell’attività di accertamento in senso stretto ammontano a 3,7 miliardi di euro (+ 28% rispetto al 2007), di cui 1,2 miliardi provengono da ruoli e 2,5 da versamenti diretti effettuati spontaneamente dai contribuenti senza che venisse attivata la riscossione coattiva. Sono ormai numerosi, quindi, gli strumenti che l’amministrazione fiscale può utilizzare per ridurre le sacche di elusione ed evasione nel nostro paese; basti ricordare l’accordo con i Comuni per lo scambio dei dati, l’individuazione degli ambiti di intervento oggetto delle segnalazioni che i Comuni dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate.