Catrame nelle Isola Egadi. La pulizia delle cisterne delle petroliere è causa di inquinamento.

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Londra – Non mi piace scrivere: l’avevo detto. Ma oggi purtroppo debbo farlo. Ho sempre sostenuto che il vero inquinamento da petrolio sono le tante, troppe petroliere, che navigano nei nostri mari. E non le piattaforme petrolifere.e

Nella mattinata dell’11 gennaio scorso è stato segnalata la presenza di ingenti quantità di
catrame lungo il tratto di costa che va da Punta Ferro a Cala del Pozzo, a nord dell’isola
di Favignana (zona C Area Marina Protetta “Isole Egadi”).

Sul luogo si sono prontamente recati tecnici dell’AMP e del Comune di Favignana e il personale della
Capitaneria di porto di stanza sull’isola. Sono state rilevate chiazze galleggianti in mare e
depositi di catrame lungo tutta la scogliera e i tratti sabbiosi ivi presenti. Nei giorni
successivi, le migliorate condizioni del mare hanno consentito di verificare che il greggio
si è spiaggiato e non è più presente a mare.

La direzione dell’AMP ha immediatamente comunicato l’accaduto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e alla Centrale operativa anti-inquinamento.

E’ stato tuttavia escluso l’intervento via mare dei mezzi anti-inquinamento del consorzio Castalia.

Il Direttore dell’AMP ha inoltre richiesto alla CP Trapani di verificare, con i sistemi di rilevazione satellitari, se, nei giorni immediatamente precedenti lo sversamento si siano trovate in navigazione a nord delle Egadi navi adibite a trasporto di greggio, ma i primi accertamenti hanno dato esito negativo.
Già nella giornata del 13 gennaio, squadre di operatori della protezione civile e volontari hanno iniziato a rimuovere manualmente il greggio e il catrame spiaggiato.

La parte di greggio che ricopre gli scogli sarà rimossa nei prossimi giorni, quando il catrame si sarà seccato.

Purtroppo il catrame si è depositato anche sulla preziosa spiaggia corallina di località Pozzo – spiega in una nota il Direttore dell’AMP, Stefano Donati -, uno dei luoghi più belli e significativi, dal punto di vista ecologico, della costa di Favignana. Lo sversamento è in quantità esigue, ma distribuito su tutta la costa, e solo un intervento tempestivo e veloce di ripulitura potrà consentirci di minimizzare il danno”.

Questo sversamento è probabilmente da addebitarsi alla pratica indecente del lavaggio delle cisterne di una petroliera, effettuata da qualche comandante senza scrupoli, magari in acque internazionali. Non può quindi parlarsi di incidente, ma di evento doloso, che purtroppo resterà come al solito senza colpevoli. Lo Stato e le Autorità internazionali – conclude Donati – dovrebbero attivarsi maggiormente per impedire e reprimere con forza questi abusi, che minacciano gravemente l’ambiente e l’economia delle coste

Per questo diciamo che il vero inquinamento da petrolio deriva dalla pulizia delle cisterne delle superpetroliere.
Auspichiamo una netta diminuzione nel Mediterraneop di navi che trasportano greggio e nello stesso tempo facilitare l’estrazione interna di petrolio.

I dati numerici dimostrano che le piattaforme petrolifere oltre ad essere un luogo di lavoro sicuro da incidenti, sono anche le meno causa di inquinamento da idrocarburi.

Prendiamo atto. Che ne prendano atto soprattutto gli ambientalisti nostrani.

Riccardo Cacelli
Cacelli Management & Consulting Ltd

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