Nessuno vorrebbe trovarsi al posto di Julia Lovat, da quando è diventata l’amante di Michael, il marito della sua migliore amica. Nonostante i sensi di colpa, Julia non è mai riuscita a staccarsi da quell’uomo che ora, dopo sette anni, decide all’improvviso di troncare. Le lascia però un dono d’addio: un libro di disegni per il ricamo in cui lei scopre il diario di Catherine Anne Tregenna, una ragazza della Cornovaglia rapita dai corsari berberi nel 1625 e approdata a Salé, in Marocco. Man mano che procede nella lettura, Julia si appassiona alle peripezie di Catherine, con la quale condivide non soltanto la passione per il ricamo, ma anche le origini e l’indole romantica e ribelle. E quando parte per la Cornovaglia per stare accanto alla cugina Alison, distrutta dal suicidio del marito, Julia vede la propria vita intrecciarsi sempre più con la vicenda della giovane conterranea del Seicento. Parte così alla volta del Nord Africa, decisa a fare i conti con se stessa e con un inquietante enigma storico. Ma qualcuno si è messo sulle sue tracce, raggiungendola nel cuore di Rabat. E lì, per sfuggire agli inseguitori, Julia si affida a Idriss el-Kharkouri, guida berbera col pallino della storia, oltre che uomo di grande fascino.
“Il decimo dono“, di Jane Johnson (Ed. Longanesi, trad. di Paola Merla, pp. 416, euro 18,60).