Senza parole

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Il libro più importante della cultura cinese, il Daodejing (Il Classico della Via e della Virtù) comincia così: “L’amore più grande lascia senza parole”. In questa frase è racchiusa tutta la forza di un sentimento che travolge l’anima e che spesso la prosciuga al punto da inaridirla per sempre; o che al contrario la riempie al punto da traboccare, cancellando la ragione e lasciando la persona in balia della sua forza, come un fuscello nel vento. Quell’amore inesprimibile ora è qui, nelle pagine di questo romanzo: uomini e donne in balia dei propri sentimenti, che vivono le proprie vite uniti e divisi da vicende e passioni; e sullo sfondo un paese immenso, antichissimo, dalla civiltà ricca e complessa, che è cambiato con inaudita rapidità e violenza nello spazio breve di un secolo. “Senza parole” ha il respiro profondo dell’epoca che racconta; la Storia del Novecento, quella che ha cambiato volto e anima al mondo intero, che ha trascinato la Cina e i suoi figli in una modernità senza scampo, costata incredibili sofferenze. E ha il sapore del quotidiano nei suoi personaggi grandi e piccoli, meschini e veri, pieni di debolezze e capaci di straordinari eroismi.

Senza parole“, di Zhang Jie (Ed. Salani, trad. di Maria Gottardo e Monica Morzenti, pp. 324, euro 16,60).

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