Il Centro Culturale ArtCamera, propone la mostra fotografica di Alessandro Madiai “ Il respiro del tempo tra luci ed ombre” a cura di Rita Carioti. La mostra è visibile negli spazi del Coffee O’Clock in Corso Italia, 184, ad Arezzo, tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 20:00 dal 20 Giugno al 25 Luglio 2009. Inaugurazione sabato 20 Giugno ore 18:00.
Alessandro Madiai nasce ad Arezzo nel 1953. Ingegnere civile. Viaggiatore immaginario e non, e buon conoscitore della originaria terra Toscana. Da giovane acquista la sua prima fotocamera analogica al mercatino delle Pulci di Parigi, una vecchia Zenith che porterà con se nei numerosi viaggi effettuati in Europa, Stati Uniti e Africa. Amante e sostenitore della Natura, espone e organizza la sua prima mostra con il W.W.F. Appassionato alla lettura, dopo alcune esperienze di scrittore (pubblica due libri di narrativa storico-naturalistici, uno su Greenpeace “Storie di Uranio e di Balene” e l’altro Torrequebrada”) e collaboratore ad alcune riviste, torna – dopo una lunga assenza – ad interessarsi alla sua grande passione fotografica, che recentemente elabora in digitale. “…mi piace andar campagne campagne (come dice Montalbano) in bici, in moto o a piedi… con la fotocamera in tasca…” Tra le sue principali attività lavorative ha contribuito a diffondere nel mondo il concetto del Wine Serving Sistem e del Made in Italy. Si occupa inoltre di Design e del nuovo progetto “Goowic”.
La creativa, sensibile ed estrosa personalità di Alessandro Madiai trova un ideale luogo espressivo tramite il linguaggio fotografico. La sintesi iconografica insita in ogni sua immagine rivela un acuto ed appropriato linguaggio comunicativo. Luci ed ombre divengono talvolta sinergica scrittura semantica e luogo di trasmutazione della nascosta essenza, in effimera lieve apparenza. Equilibri compositivi e contrasti chiaroscurali amplificano la sottile e discreta aura narrativa ed emotiva intenzionalmente ricercata, restituendo al fruitore originali scorci di sensoriale interiorità. “Cerco di vedere con altri occhi la realtà che da sempre mi/ci circonda e di mostrarla sotto forma di luci ed ombre”. In una suggestiva sintesi narrativa, tenui ed eteree atmosfere avvolgono incontaminati ed aulici paesaggi, antichi storici borghi cittadini, spirituali iconografie religiose. Del secolare percorso umano, emergono in dettaglio, metaforiche tracce di tangibile passaggio, nell’imprescindibile conviviale connubio con Madre Natura, dal quale traspare e riecheggia forte, il vitale ed inarrestabile respiro del tempo.