S’intitola “La guerra di Boubacar” (Jaca Book) il nuovo romanzo della scrittrice e giornalista di Lecco, Francesca Caminoli, ambientato all’Isola d’Elba. Lo scenario è la spiaggia di Marina di Campo; il tempo è l’alba del 17 giugno 1944. Truppe francesi, provenienti dalla Corsica, sbarcano sulla spiaggia e sopraffanno il presidio tedesco. I primi a scendere a terra sono i soldati senegalesi che in stato confusionale, con tutta probabilità provocato da droghe e alcool, fatto loro ingerire prima dello sbarco, attraversano i campi minati e muoiono come mosche. Attorno a questo evento la giornalista-scrittrice costruisce la trama del romanzo, in cui s’intrecciano le vite di tre protagonisti. Boubacar il nonno, strappato dal suo villaggio, addestrato a Dakar e a Casablanca, imbarcato su una nave insieme a tanti compagni, testimone di quello che dagli storici fu considerato lo sbarco più sanguinoso del Mediterraneo nella seconda guerra mondiale. Boubacar il nipote, che come il nonno rischia la vita per mare non per liberare l’Italia, ma per trovare un lavoro e anche per conoscere la spiaggia di cui lui gli aveva parlato. Gustavine, ragazza francese precaria come tanti suoi coetanei, che, in un momento di incertezze, decide anche lei di andare a conoscere la spiaggia di cui le raccontava suo nonno, il sergente Flaubert, superiore di Boubacar. Un romanzo teso ed emozionante, che dà voce agli “altri” che hanno combattuto per la libertà dell’Italia e dell’Europa più di 60 anni fa, agli “altri” che oggi contribuiscono al nostro benessere mettendo in pericolo la propria vita, agli “altri” che vivono con difficoltà la spregiudicata corsa all’arricchimento della società occidentale di cui fanno parte.