Sono tutte storie

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ick Hornby ci accompagna in un viaggio tra i suoi variegati acquisti libreschi, cogliendo l’occasione per parlarci non soltanto di libri, ma anche e soprattutto di amore, di figli, di sesso, di calcio, di musica, in una parola di “vita”. Che si tratti di un poderoso saggio di oltre seicento pagine su sei anni di storia della Gran Bretagna, imprevedibilmente avvincente, o di un classico come Dickens (letto però su un e-reader per provare il brivido del contrasto) oppure ancora di una serie di libri per ragazzi letti insieme ai suoi figli, i consigli e i commenti di Hornby sono sempre dettagliatissimi, fuori dagli schemi e molto divertenti. Piacevoli come e più dei romanzi di cui scrive. Certo, ci sono anche momenti di interruzione dovuti a cause di forza maggiore, per esempio i Mondiali di calcio. Capita allora che, sotto una montagna di cartelloni dei risultati e ricevute di scommesse, si ritrovino sparsi un po’ dovunque avanzi di romanzi sbocconcellati, ma nulla che non si possa recuperare dopo il fischio finale e a televisore spento. Perché bisogna ricordare che “quello che mette la palla in rete, la persona che conta davvero, è il lettore. È lui a calciare, è lui a segnare”.

* Sono tutte storie * di Nick Hornby (Ed. Guanda, trad. di Silvia Piraccini, pp. 176, euro 13,00).

 

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