La potente organizzazione umanitaria, con sede nel Regno Unito, è finita nell’occhio del ciclone per le rivelazioni del “Times” su presunti festini ed orge con prostitute ad Haiti, subito dopo il terremoto del 2010. Oxfam si difende: “Non abbiamo insabbiato. Abbiamo licenziato i responsabili”.
Una delle più conosciute organizzazioni umanitarie del mondo, Oxfam, con sede ad Oxford, nel Regno Unito, potrebbe perdere i finanziamenti dal governo britannico dopo che è venuta alla luce la notizia di presunti festini con prostitute e vere e proprie orge, avvenute ad Haiti, dopo il terremoto del 2010, in cui sarebbero stati coinvolti diversi rappresentanti di Oxfam, che avrebbero pagato con fondi raccolti a scopi umanitari.
L’organizzazione è accusata di aver insabbiato le denunce e coperto i colpevoli.
Lo scandalo, dopo le denunce del Times, si è allargato, poichè nella sua edizione domenicale, il The Observer, ha affermato che già in una missione in Ciad nel 2006, personale di Oxfam si era intrattenuto con prostitute locali. .
La ministra britannica dello sviluppo internazionale, Penny Mordaunt, ha dichiarato: “Penso che sia un tradimento completo della fiducia che Oxfam aveva ad Haiti per aiutare le persone che avevano bisogno e la fiducia di chi li ha mandati là per fare questo lavoro, è uno scandalo”.
Proprio lunedi i dirigenti di Oxfam sono stati convocati dal governo britannico, che invoca una inchiesta completa e urgente.
Oxfam riceve ogni anno 300 milioni di sterline di finanziamenti, dal governo britannico e da altri enti internazionali, dall’Unione Europea, dalle agenzie delle Nazione Unite, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da donazioni private.
“Avremmo dovuto dire di più, fare di piu'”, spiega Mark Goldring, amministratore delegato di Oxfam, “ma all’epoca Oxfam era poco conosciuta, nessuna copertura mediatica, siamo andati in pubblico e abbiamo detto che eravamo preoccupati che il denaro di tutti potesse essere stato usato impropriamente e che la fiducia pubblica fosse stata tradita. Il nostro personale si è comportato male, è stato inaccettabile e abbiamo agito: con licenziamenti e dimissioni”.