Stephen Hawking si è spento all’età di 76 anni dopo una vita difficile ma piena di soddisfazioni. Il celebre cosmologo si fece conoscere al mondo per le sue teorie riguardanti i buchi neri e sull’origine dell’universo. Una sedia a rotelle progettata su misura e un computer con sintetizzatore vocale sono i mezzi che gli hanno permesso di comunicare con il mondo. Lo scienziato avrebbe voluto sulla sua lapide la formula di massa, ossia la formula matematica che misura l’energia emessa dai buchi neri al momento della loro nascita.
Hawking è stato uno degli uomini più geniali che la storia abbia mai conosciuto, non solo perché aveva delle straordinarie capacità intellettive, ma anche perché nonostante la malattia che ha dovuto affrontare non si è mai arreso e ha sempre continuato a lottare per i suoi obiettivi e sopratutto per la sua vita.
Le sue ricerche sui buchi neri hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, l’esplosione dalla quale è nato l’universo. Dagli anni ’70 ha cominciato a lavorare sulla possibilità di integrare le due grandi teorie della fisica contemporanea: la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica. Le sognava riunite nella “teoria del tutto”, che nel 2014 ha ispirato il film di James Marsh dedicato a Hawking.
Oggi il mondo non può far altro che ricordare uno degli uomini che ha cambiato davvero la storia, diventando uno dei maggiori punti di riferimento in assoluto per quanto riguarda il suo campo.