Mirella Bufalini in arte Banti, attrice, giornalista, naturopata, nutrizionista ortomolecolare, imprenditrice, poetessa… decisamente una donna molto eclettica.
Inizia da attrice, infatti in molti ricordano la sua interpretazione in varie pellicole, sicuramente quella più famosa è nel film “Tenebre” di Dario Argento, ma anche in tanti altri film.
Poi decide di smettere, facendo un radicale cambiamento: alla fine degli anni 90 si appassiona alla medicina olistica, della fitoterapia e dell’alimentazione naturale e inizia un percorso di studi, aiutata dal maestro prof. Panfili, padre della medicina ortomolecolare in Italia. Collabora, inoltre, con il prof. Eugenio Raimondo, seguendo i suoi pazienti diversamente abili, fino ad aprire la sua azienda medica, dove si approccia “la persona” che vuole curarsi, olisticamente, con medici omeopati, agopuntori nutrizionisti, psicologi che, oltre alla psicoterapia, applicano la Mindfulness, il metodo della meditazione x nutrire la parte spirituale. Infatti attualmente la sua priorità, da ormai oltre 20 anni, è quella di dedicarsi alla cura degli altri.
“Tornando indietro – asserisce – alcuni film non li rifarei ma delle volte nella carriera artistica non puoi proprio scegliere tutto, specialmente nei primi anni di carriera, essendo inesperta mi affidai ad Enrico Lucherini che è stato il mio agente, uno dei big degli anni 80-90. Mi sono molto divertita in quel periodo, ho avuto la possibilità di girare il mondo e di conoscere tante persone interessanti. Nel cinema ho avuto l’onore di lavorare con registi come Dario Argento, Monica Vitti, Luigi Magni, Carlo Lizzani, Mimma Nocelli, Luciano Salce, i giovani registi della scuola di Ettore Scola, e tanti altri. Mi piace dire che tutti coloro che ho incontrato nella mia vita lavorativa e non, sono stati utili e preziosi ed insieme a tutto ciò che ho fatto, hanno contribuito ad essere la persona che sono oggi”.
La spiritualità per Mirella Bufalini è un viaggio, senza meta, che crede fortemente nella propria parte spirituale e in Dio, ognuno come può concepirlo. “Ho provato più volte a separarmi da Dio – continua – a combatterlo e a voler contare solo su di me, facendo leva su quelli che poi si sono rivelati dei difetti di carattere, l’ego. Questi comportamenti non portano alla pace e già da ragazza, l’intuito mi suggerì di cominciare un cammino spirituale fatto di fratellanza, di condivisione, di preghiera e meditazione, per me fonte di vita”.
Qualche mese fa stava attraversando un momento di cambiamento, costretta a stare ferma per un’ernia al disco, aiutata dalla musica e dalla meditazione comincia a buttare giù pensieri ed emozioni, scritti di getto. Per caso, fa leggere queste poesie, sono piaciute ed eccola qui con l’audiolibro.
Questo splendido libro di Mirella Bufalini composto da 21 poesie è più di un invito, è una via, un percorso, che ci conduce verso la sua attuale tappa e ci chiama voltandosi indietro: siamo noi a dover avanzare, verso uno spazio ove “tutto avrà un senso e sarà valsa la pena”.
Viaggiare, oppur – meglio – volare. Volare in alto, “il più alto che si può, nel cielo a guardare giù, tutto e tutti, stando in vari luoghi in contemporanea, in un tempo senza tempo”.
Vivere nella costante crescita spirituale, amando e non avendo il timore, o il pudore, di dirlo, di manifestarlo, di farlo toccare, per capire e far capire come ciò che a volte riteniamo frettolosamente etereo è invece presente, qui e ora, senza alcun intermediario da frapporre. Perché tra noi e la luce un intermediario non può che fare ombra.