Dopo 2 anni di stop per la pandemia, ritorna Vo’ on the Folks

0
400

Dopo una pausa forzata di due anni a causa dell’emergenza Covid, torna Vo’ on the Folks. Lo storico festival dedicato alla world music si terrà alla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola (Vicenza), dal 5 marzo al 2 aprile 2022.

Giunto alla XXVI edizione, il festival diretto da Paolo Sgevano presenta quest’anno 3 concerti esclusivi che vedranno protagonisti il gruppo italo-argentino SuRealistas (il 5 marzo), la tradizione nipponica dei percussionisti KyoShinDo (19 marzo) e il rock celtico di Mortimer Mc Grave (2 aprile). Un viaggio musicale alla scoperta di suoni e culture apparentemente lontane, di musiche e tradizioni popolari antiche e talvolta poco conosciute.

«Siamo veramente felici ed orgogliosi di riprendere la rassegna dopo 2 anni di stop. C’eravamo lasciati nel febbraio 2020 con l’affascinante spettacolo dei Dervisci rotanti del Galata Mevlevi Ensemble, simbolo del misticismo orientale. Abbiamo fatto del nostro meglio per garantire anche questa volta, nonostante le difficoltà, un programma degno della storia del Vo’ on the Folks» dichiara il direttore artistico Paolo Sgevano. «Inizieremo con la contaminazione dei SuRealistas e la fusione di sonorità mediterranee, tropicalismo e latin music. Proseguiremo con il mondo dei tamburi d’Oriente e i maestri del KyoShinDo, che vivono e praticano lo studio del Taiko sulle alture dell’Appennino ligure. Infine, ci divertiremo con il gruppo più euforico dell’universo celtico italiano, Mortimer Mc Grave che farà danzare le nostre anime al ritmo di gigs and reels».

Organizzato dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola e Frame Evolution, con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Brendola e della Banca delle Terre Venete, il “Vo’ on the Folks” rappresenta uno spazio privilegiato per la riscoperta e la tutela di preziose tradizioni da conservare e tramandare, rilette in chiave contemporanea. Come testimoniano gli ospiti che si sono esibiti in questi anni: Hevia, Enzo Avitabile, Kocani Orkestar, Joana Amendoeira, Antonella Ruggiero, Jim Hurst, Riccardo Tesi & Banditaliana, Tannahill Weavers, Djamel Laroussi, Phamie Gow, Mercedes Peon, Vincenzo Zitello, Mariel Martinez, Mairtin O’Connor, John McSherry, Pierre Bensusan, Söndörgő, La Dame Blanche, Hamid Ajbar, solo per citarne alcuni.

Ad inaugurare l’edizione 2022 del festival saranno i SuRealistas, in scena sabato 5 marzo alle ore 21 con il loro travolgente show multietnico. Nelle loro vene, infatti, scorrono Argentina, Italia, Inghilterra e un pizzico di Bosnia.  I loro live sono un inno alla vita, al canto e alla danza e nei loro brani si avvertono due anime: una legata alla tradizione della musica di protesta, l’altra ironica, a tratti surreale. I loro cuori pulsano al ritmo delle clavi afroamericane, tra cumbia e son, musica popolare brasiliana, rock e tropicalismo. Reduci da 2 tour europei, tre album e diversi videoclip la formazione comprende Jeremías Cornejo (voce, chitarra e ukulele), Joaquín Cornejo (voce e tastiere), Mauro La Mancusa (tromba), Sigi Beare (sax e flauto), Iacopo Schiavo (chitarra), Matteo Bonti (basso), Pietro Borsò (batteria), Simone Padovani e Laura Falanga che si alternano alle percussioni.

Sabato 19 marzo il secondo appuntamento della rassegna ospita uno spettacolo di grande fascino e suggestione. KyoShinDo, formazione italiana di percussionisti Taiko (tamburi giapponesi) nata nel 2004. Impegnati nello studio delle arti tradizionali giapponesi, i KyoShindo sono cresciuti con gli insegnamenti dei maestri come Kurumaya Masaaki e Joji Hirota. “Taiko Do – Echo of the Soul” è il loro lavoro discografico del 2020, prodotto da Joji Hirota, che presentano dal vivo alla Sala della Comunità di Brendola.

Il Vo’ on the Folks 2022 si concluderà come consuetudine con una serata dedicata all’Irish music. Sabato 2 aprile tocca a Mortimer Mc Grave, pionieri del rock celtico demenziale. Il quintetto nato nel 2001, fortemente ispirato dalla musica folk irlandese, fonde nel proprio repertorio un turbinio di emozioni mai uguali a sé stesse: una sorprendente cattedrale sonora con riferimenti al jazz, al blues, alla world music e al rock più ricercato. Il tutto grazie a travolgenti ed imprevedibili esibizioni live studiate nei minimi dettagli.

È dal 1996 che Brendola – la porta dei Berici – ha legato il suo nome al folk e ai suoni del mondo. Grazie al Vo’ on the Folks, infatti, la cittadina vicentina (le cui origini risalgono al Neolitico) ha proposto un caleidoscopio sonoro con artisti provenienti dai cinque continenti, che ha portato alla Sala della Comunità musiche, colori e culture diverse, unite nel nome della libertà espressiva e della contaminazione.

Articolo precedenteRende: il comune si colora di verde
Prossimo articoloAvvisi pubblici per la valorizzazione di Borghi, Parchi e Giardini storici

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here