Andrea Dell’Arti ha trentacinque anni ma ne dimostra meno di trenta. E soprattutto ha una fortuna sfacciata: non quella di chi vince al Superenalotto o a poker, o trova un sacchetto pieno di euro davanti al bancomat. No, è solo che, giorno dopo giorno, la vita sta esaudendo tutti i suoi desideri: l’amore e la famiglia, il lavoro e le aspirazioni creative. Ad Andrea, invece, va tutto bene, senza troppa fatica. Persino sua suocera lo adora. E tutto questo accade, per di più, in una città corrotta e malata, e negli ambienti più difficili. Contro ogni logica, al di là di ogni merito. Andrea non ha niente di diverso dai suoi amici e coetanei, solo che si trova sempre al posto giusto nel momento giusto: perché ogni volta c’è qualcuno che ha bisogno di un ragazzo brillante (ma non troppo), volonteroso (ma non troppo), ambizioso (ma non troppo), idealista (ma non troppo). Come un novello Candide, questo pavido eroe del nostro tempo attraversa il nostro scalcagnato inferno contemporaneo. “Esco presto la mattina” è una godibile satira contemporanea, che non risparmia la politica e la letteratura, la famiglia e il cinema, per farceli vedere così come sono.
“Esco presto la mattina”, di Massimo Cacciapuoti (Ed. Garzanti, pp. 334, euro 16,60).