Paesaggio con bambina

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Ultimogenita di una famiglia di bottegai ebrei, Tsili Kraus vive in un paesino dell’Europa orientale. Al contrario dei fratelli, a scuola non brilla, e gli eventi quotidiani la lasciano sempre un po’ stranita. Questa forma di candore è un’ancora di salvezza nel momento in cui la sua famiglia, in fuga dalle persecuzioni, la lascia a guardia della casa, e lei, fragile nel corpo e nella mente, passa inosservata agli aguzzini. Da quel momento Tsili comincia a errare senza meta, da una capanna a una fattoria, ovunque qualcuno sia disposto, in cambio di due braccia in grado di lavorare, a offrirle un tetto. Nessuno, però, si dimostra generoso con lei: c’è chi la batte e chi cerca di possederla, chi la caccia e chi la sbeffeggia. Un giorno incontra Marek, scappato da un campo di concentramento e con la disperazione di chi ha visto l’inferno nello sguardo. Le loro due esistenze diventano una sola: insieme trovano conforto e forse una nuova ragione di vita.
“Paesaggio con bambina”,  di Aharon Appelfeld (Ed. Guanda, trad. di Elena Loewenthal, pp. 154, euro 14,00).

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