Torna in libreria a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione “Il Centodelitti”, un’autentica “Enciclopedia del male”, dove la sopraffazione e la violenza – con la loro fondamentale stupidità – sono la regola. Nei microromanzi che compongono questa raccolta, Scerbanenco gioca con la nostra curiosità e le nostre attese, e ci insegna a guardare il mondo e noi stessi con occhi diversi. Il “padre del noir all’italiana” era prima di tutto una straordinaria macchina per inventare storie – decine di storie, ogni giorno, ogni settimana, ogni anno. Storie che potevano prendere la forma di un romanzo, oppure restare condensate in poche pagine, o addirittura in poche righe. Storie che ci portano in un mondo complesso e brutale, violento e terribile, ma al tempo stesso pieno di sentimento e di sentimenti: il nostro mondo, dove il delitto non è un’eccezione. Scerbanenco è in grado di catturare l’attenzione del lettore già dalla prima riga e sa condurlo fino al colpo di scena conclusivo, attraverso le imprevedibili svolte della trama e la cura per i dettagli: un’immagine, un oggetto, un gesto che danno realtà al racconto e lo rendono vivo.
* Il Centodelitti * di Giorgio Scerbanenco (Ed. Garzanti, pp. 422, euro 18,60).