Prima di avviare la carriera d’artista, Yvette Szczupak-Thomas sperimenta la miseria più estrema e umiliante nella Borgogna rurale di fine anni Trenta ed è allontanata dalla persona a lei più cara, la madre affidataria Blanche. Proprio da quest’ultima riceve un dono prezioso, un insegnamento che la guiderà per sempre: “Non dimenticare mai che nessuno può sporcarti, sminuirti, umiliarti, se non tu stessa”. Yvette saprà farne tesoro, trasformandolo in un baluardo contro le difficoltà della vita, difficoltà che non vengono meno nemmeno dopo l’adozione da parte di una coppia di intellettuali parigini che la introducono nella bohème di Saint-Germain-des-Prés, tra artisti del calibro di Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Éluard e René Char. Se da un lato, infatti, Yvette gode di un’educazione artistica d’eccezione, dall’altro dovrà confrontarsi con le più bieche sordidezze dell’ambiente e dell’epoca, lottando con tutta se stessa per preservare dalle scalfitture quel diamante grezzo che è il suo io più profondo, il suo intimo splendore.
* Un diamante grezzo * di Yvette Szczupak-Thomas (Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Francesco Bruno, pp. 416, euro 18,00).