La riedizione di questo volume può aiutare a capire perché Giorgio Scerbanenco venga considerato da molti tra i maggiori scrittori italiani contemporanei, e perché continui ad appassionare generazioni di lettori. C’è la maestria del narratore che sa catturare fin dalla prima frase e poi tiene viva la curiosità e la tensione con intrecci ricchi di suspense e scariche di adrenalina, ma anche con divagazioni e imprevisti. C’è la capacità di dare una forma al racconto, inventando a volte strutture sorprendenti. Ci sono i personaggi, con i loro sogni e le loro ferite, le loro debolezze e le loro qualità: bastano poche frasi, un dettaglio, per sbalzarli fuori dalla pagina e renderli vivi e presenti, con le loro passioni e i loro segreti. Quelli che Scerbanenco racconta in “I sette peccati capitali e le sette virtù capitali” sono uomini e donne a volte abietti a volte generosi, a volte folli a volte fin troppo lucidi, ma sempre alle prese con il loro destino. Alla fine si compone una imprevedibile Divina commedia tutta contemporanea, dove possiamo vedere che il bene e il male esistono ancora, e possiamo soppesare la loro eterna differenza. Senza dimenticare che per Scerbanenco il Purgatorio non esiste: per questo ci obbliga a scegliere, in ogni pagina, tra l’Inferno e il Paradiso.
* I sette peccati capitali e le sette virtù capitali * di Giorgio Scerbanenco (Ed. Garzanti, pp. 256, euro 18,00).