Turismo, definiti i requisiti minimi degli alberghi

Un decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio 2009 definisce gli standard minimi dei servizi che gli alberghi devono fornire sul territorio nazionale, allo scopo di assicurare maggiore tutela ai turisti e maggiore competitività all’offerta turistica. Il decreto, emanato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, stabilisce le dotazioni per la classificazione degli alberghi, basata su un codice che presenta un numero crescente di stelle (da 1 a 5), che indicano un insieme di servizi garantiti dall’albergatore per una certa struttura. In particolare: Albergo con 1 stella: il ricevimento è assicurato 12 ore su 24, la pulizia delle camere una volta al giorno, le dimensioni minime della camera doppia sono di 14 metri quadri, il cambio della biancheria da camera è previsto una volta alla settimana. Albergo con 2 stelle: ci dovrà essere anche l’ascensore, mentre il cambio della biancheria da camera avviene due volte a settimana. Albergo con 3 stelle: è richiesto, fra l’altro, un servizio bar, la conoscenza di una lingua straniera da parte della reception (aperta almeno per 16 ore), divise per il personale, servizio internet e bagno privato in tutte le camere. Albergo con 4 stelle: deve essere assicurato, oltre al servizio giornaliero di pulizia della camera, anche un riassetto pomeridiano e il cambio della biancheria ogni giorno, servizio di lavaggio e stiratura della biancheria dei clienti, parcheggio per almeno il 50% delle camere, camere doppie di almeno 15 metri quadrati e bagno di 4. Albergo con 5 stelle: deve essere garantito un servizio di ricevimento aperto 24 ore su 24, tre lingue straniere da parte degli addetti, mentre le camere singole devono avere una dimensione minima di 9 metri quadrati e le doppie di 16.

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2 Commenti

  1. Il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo, con il Decreto del 21 ottobre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio 2009, ha stabilito che la classificazione degli alberghi non sarà più affidata a norme regionali, ma a nuovi parametri nazionali che determineranno il numero di stelle delle strutture ricettive italiane.
    Ricordiamo questa parole “la classificazione degli alberghi non sarà più affidata a norme regionali, ma a nuovi parametri nazionali”, più avanti ne capiremo il perché e facciamo un salto all’indietro, vale a dire a quel lontano1983, anno dell’ultima classificazione alberghiera italiana. Da un attento esame scopriremo che, a livello mondiale, solo Burundi, Ghana, Nigeria e il Pakistan hanno leggi di classificazione alberghiera più antiquate, pertanto nazioni come Burkina Faso, Angola, Gabon, Uganda e l’altra totalità degli stati del globo hanno ovviamente leggi più recenti, anzi avevano, perché dall’11 febbraio 2009 tra l’eccitazione generale da parte degli operatori e dei consumatori del settore, il sottosegretario con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla ridefinisce la classificazione degli alberghi in base alle stelle, entusiasmo che però dura poco, solo il tempo di dare un primo piccolo sguardo. Infatti scorrendo il testo si incontra l’art. 3 che cita: Gli standard minimi di cui al presente provvedimento sono definiti in relazione all’apertura di nuovi alberghi o alla ristrutturazione di quelli esistenti…mentre più avanti…per gli alberghi già esistenti, per i quali e’ comunque escluso l’obbligo di adeguamento ai requisiti strutturali (?)(?)(?).
    In definitiva si evince che saranno soggetti a questa direttiva solamente gli alberghi nuovi e quelli già ristrutturati (?), da fonte dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori di Firenze (ADUC).
    Quanti altri alberghi potranno essere costruiti considerando che in base alla popolazione residente siamo la nazione che ha più posti letto del mondo; 1 camera ogni 56 abitanti mentre gli USA, che sono secondi, ne hanno 1 ogni 61 abitanti? O per esempio la Francia che pur disponendo di circa la metà dei nostri alberghi fattura il doppio? Boh, misteri!
    Vediamo ora l’art. 6 che riporta testualmente: Al fine di accrescere la competitività promozionale e commerciale internazionale e di garantire il massimo livello di tutela del turista, viene istituito ed introdotto, su base nazionale, un sistema di rating, associabile alle stelle, che consenta la misurazione e la valutazione della qualità del servizio reso ai clienti. A tale sistema aderiscono, su base volontaria, i singoli alberghi. SU BASE VOLONTARIA?

    Infine agli art. 7 e 8: Con apposito atto emanato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo d’intesa con le Regioni (?)…in raccordo con le associazioni dei consumatori e di categoria, vengono definiti i parametri di misurazione e valutazione della qualità del servizio turistico nonché individuati i criteri e le modalità per l’attuazione dei precedenti articoli 6 e 7. Ricordate le parole “la classificazione degli alberghi non sarà più affidata a norme regionali, ma a nuovi parametri nazionali”, scritta nell’intestazione del decreto della Gazzetta ufficiale?
    Ebbene, adesso non valgono già più. Da pagina 1 a pagina 7 è tutto cambiato, o sbaglio?
    Probabilmente si torna indietro e cioè a quando quotidianamente enunciavano di cercare di avere un’offerta univoca e facilmente intelligibile sul territorio nazionale e in linea con le classificazioni simili in altri Paesi d’Europa e del mondo. Dichiaravano che non era possibile, per esempio, che tra un albergo a due stelle di Trapani, ci fosse un abisso rispetto ad altrettante stelle a Rimini o a Bolzano, non solo nella qualità, ma anche nel prezzo.
    Si, dichiaravano.
    Avremo così ancora 20 regioni rappresentate alle varie Bit italiane ed estere con la conseguente moltiplicazione per 20 delle spese. Lotte fratricide per accaparrarsi le metrature maggiori nelle varie esposizioni internazionali, e tanto altro di veramente bello e sicuramente produttivo.
    A questo punto stavo cestinando il tutto quando lo sguardo mi cade sugli standard minimi dei servizi e delle dotazioni per la classificazione degli alberghi, 12 pagine per tutte le cinque suddivisioni delle famose stelle, quando alla pag. 8…
    Alberghi a 4 stelle
    Servizio di ricevimento: obbligo 16 ore su 24
    Portineria: obbligo Portiere notturno
    Mi risulta impossibile pensare che queste 12 pagine scritte, pensate, studiate e discusse per ben 9 mesi da associazioni, istituzioni, federazioni, tecnici, sindacati, esperti, politici, commissioni parlamentari e chi più ne ha più ne metta, visionate da centinaia o addirittura migliaia di occhi, a cui nessuno sia venuto in mente che il portiere notturno, detto anche segretario di ricevimento, e ripeto ricevimento, secondo la UIPA (Unione Italiana Portieri d’Albergo), che come quello diurno, lavora alla reception e quindi bastava mettere: obbligo 24 su 24?
    Incuriosito vado a dare un’occhiata alla pagina dopo, la 9 e…

    Alberghi a 5 stelle
    Servizio di ricevimento: obbligo 24 ore su 24
    Portineria: obbligo Portiere notturno

    Come volevasi dimostrare; qui per qualcuno (tanti) il giorno dura 32 ore e niente in merito al night manager o night auditor, e penso; è questa la loro decantata qualità? E’ tardi, cestino il tutto definitivamente e buona notte Italia.
    Luciano Ardoino
    Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/

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