“Acque di Liriope” di Sergio Scatizzi

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    Domani Venerdì 10 aprile alle ore 17.00 nella prestigiosa sede del Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio sarà presentato al pubblico il libro di poesie “Acque di Liriope” di Sergio Scatizzi pubblicato da Vallecchi. Alla manifestazione, organizzata con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, saranno presenti l’assessore alla Cultura del comune di Firenze Eugenio Giani, l’autore Sergio Scatizzi, il giornalista Pier Francesco Listri, la curatrice del volume Işil Saatçioğlu e l’amministratore delegato di Vallecchi Sandro Corona. Nell’occasione saranno lette alcune liriche tratte dal libro dagli attori Gabriele Giuffreda e Martina Vianovi.

    L’opera pittorica dell’artista Sergio Scatizzi è ormai nota. Artista di ambito internazionale che continua a sorprenderci per la sua generosità creativa e per le numerose manifestazioni espositive di alto livello a cui ci ha abituato. Nascosto, invece ai più, il suo talento letterario e in particolare la sua passione per la composizione di versi poetici. Vallecchi, che nella sua tradizione storica ha ospitato, all’interno del suo catalogo, i contributi dei maggiori poeti del Novecento italiano, come Betocchi, Govoni, Ungaretti, Luzi, ha voluto rendere omaggio al Maestro toscano con una raccolta di oltre un centinaio di liriche dal nome “Acque di Liriope” a cura di Işil Saatçioğlu. Poeta d’amore per eccellenza, Scatizzi ha appreso l’insegnamento luziano ma i suoi versi che attingono alla semplicità del quotidiano raggiungono una sorprendente profondità di vissuto e di capacità di raccontare. La sua prorompente joie de vivre viene mitigata dal ricordo di una vita ben spesa, l’immagine ricorrente della figura amata tra il lento trascorrere delle stagioni. Un fiore, la rosa, un colore, il celeste. Per l’amata madre l’ultimo verso : “Quale desiderio, se l’anima mia è celeste ancora? / A chi restituirla?/ Mai, o madre mi facesti una domanda ed io compresi. Soave donna, nata per cantare con gli dei del Parnaso. /Oggi, la mia anima, ti restituisco.” In sintesi il racconto in versi di una vita.

    L’autore
    Sergio Scatizzi nasce a Gragnano in provincia di Lucca nel 1918. Pittore toscano di fama internazionale, vive e lavora a Firenze. Lo scorso 20 ottobre ha festeggiato i suoi 90 anni.
    Negli anni della giovinezza, si trasferisce a Roma, dove si accosta all’ambiente artistico di Mafai e di Cavalli, che gli offrono i primi spunti per la sua pittura, dagli accenti fortemente coloristici. Nel 1936 si reca a Parigi, vi ritornerà poi nel ’48 insieme a Comisso, dove incontrerà nuovamente De Pisis e dove scoprirà gli Impressionisti e la grande pittura del Novecento. Nel 1950 partecipa alla XXV Biennale di Venezia ed inizia le frequentazioni fiorentine di Rosai, Capocchini, Marcucci, Tirinnanzi e Pregno. Dal ’55 in poi inizia un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero che continua con successo di pubblico e di critica fino ai giorni nostri. Indimenticabile la personale “Gli anni dell’informale” tenutasi alla Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti tra il ’97-’98 e l’esposizione “Immagini” allestita agli Uffizi nel Salone delle Reali Poste nel febbraio 2006, con opere dagli anni ’40 fino ai nostri giorni. Importante il suo contributo alla Galleria degli Uffizi per la collezione degli autoritratti, grazie alla donazione di un suo autoritratto datato 1957, uno di Rosai e uno di Pregno.
    Il curatore
    Işil Saatçioğlu, docente di lingua e letteratura italiana ha tradotto e curato con ampi saggi critici opere di importanti autori tra cui Dante, Ungaretti, Calvino, Luzi. E’ di notevole importanza “L’antologia della poesia ermetica” in lingua turca, vanno segnalati “Imago Mundi” e “Scritti e sigilli”, “Poesie in lingua italiana” di Enis Batur, uno dei maggiori esponenti della poesia contemporanea turca, pubblicati da Garzanti e Piazzola. La Saatçioğlu, è vincitrice del premio “Circe Sabaudia” per la traduzione, tra le sue le sue pubblicazioni ricordiamo “ L’unità e il molteplice. La poesia di Mario Luzi” per i Quaderni del Battello Ebbro. Işil Saatçioğlu vive e lavora in Firenze e collabora con riviste ed autori di maggiore rilievo internazionale.

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