L’Anm non ci stà.
“E’ inaccettabile che da parte di esponenti politici e di rappresentanti del governo vengano rivolte invettive e accuse di carattere personale – dice l’Anm – nei confronti dei componenti del collegio del tribunale di Milano ed in particolare del suo presidente”
Questa è la reazione dell’associazione nazionale magistrati a seguito delle invettive rivolte ai colleghi di Milano dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza contro David Mills che vede coinvolto Silvio, Berlusocni.
La congiuntura internazionale sfavorevole potrà essere superata da una terza rivoluzione industriale di cui già si intravedono i primi segnali, che potrà dare lavoro e prosperità ai PAESI che saranno in grado di primeggiare e competere a livello internazionale.
Solo le comunità che riescono a dotarsi di regole e principi coerenti, possono mantenere le proprie attività ed avere tassi di crescita.
La posizione dell’Italia secondo il rapporto Doing Business 2009 e della produttività del nostro Paese, secondo i dati OCSE, potrà essere migliorata se riusciremo ad eliminare i contenziosi che si trascinano per tempi geologici.
Le più penalizzate sono proprio le aziende più piccole e più giovani, (solitamente anche le più innovative,) che hanno minori risorse per affrontare le problematiche di questo tipo, anche perché molto spesso si trovano nella fase iniziale del proprio business, proprio quando stanno investendo.
Dal punto di vista economico, se non c’è una giustizia efficiente, manca la certezza del diritto, e diventa difficile “esercitare un’attività” in generale.
La posizione dell’Italia è significativa , poiché il parametro di riferimento della classifica è il tempo necessario a “consentire a una parte lesa di recuperare un pagamento” un classico problema che mette in pericolo la sopravvivenza dell’impresa.
E’ importante stimolare la “cultura della giustizia”, con una spinta concreta della società civile alla politica.
Quanto sopra potrà avvenire se sapremo tutelare le libertà fondamentali dei cittadini.
Se pretenderemo dalla politica e dalla magistratura di far funzionare le istituzioni pubbliche e della giustizia, come “un servizio pubblico, per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
Se saremo in grado di formulare ed attuare per le Istituzioni Pubbliche sistemi di gestione e controllo efficaci, basati su procedure efficienti e trasparenti.
Se saremo in grado di avere sistemi per il trattamento tempestivo dei reclami presentati dai cittadini.
Se saremo in grado di affermare la meritocrazia.
Se sapremo togliere alla politica la distribuzione degli incarichi pubblici e dei posti di lavoro.
Se sapremo garantire nei concorsi la massima trasparenza.
Se gli operatori legislativi e giudiziari sapranno coniugare valori ideali e le garanzie giudiziarie spesso formali, alle esigenze quotidiane dei cittadini, oggi non tenute in alcuna considerazione.
Occorre consentire ai giovani ed ai cittadini di guardare avanti, le informazioni sempre più facilmente fruibili via internet e le nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti i Paesi del mondo, consentiranno di produrre energia da nuove fonti alternative pulite, di gestirla in modo nuovo, con reti interconnesse, non più con grandi centrali che la distribuiscono, ma con una miriade di piccole centrali che si interconnettono e compensano l’energia in eccesso da un punto all’altro della rete.
I cittadini, soggetti ad una pressione fiscale complessiva tra tasse sul reddito societario, imposte sul lavoro e altre forme di prelievo che raggiunge il 73% degli utili, hanno il diritto di pretendere dallo Stato, servizi adeguati al sacrificio richiesto.
Rivendicare oggi la centralità dei diritti e, tra essi, i diritti sociali, troppo spesso negati, significa riaffermare il concetto forte di civiltà moderna, mentre il loro accantonamento evoca scenari propri di società pre – moderna, addirittura barbarica.
Domenico Stramera
domenico@greenphilosophy.eu