Una storia vera, quasi incredibile, perché la morte sembra essere una costante nell’infanzia di Monica Holloway. Un vicino spara per sbaglio al conduttore di un treno; una bambina viene investita e uccisa da un motociclista ubriaco; il passatempo preferito di suo padre è filmare incidenti automobilistici, disastri naturali e animali morti. E come se non bastasse la migliore amica di Monica, Julie, è la figlia del titolare dell’impresa di pompe funebri di Elk Grove, la cittadina dell’Ohio, dove vive. Giocando tra le bare e osservando i morti, Monica spesso si chiede se non sarebbe meglio starsene al sicuro in una di quelle piuttosto che vivere in una casa con un padre violento che maltratta la moglie e le figlie. Risalendo la corrente del tempo, Monica Holloway, oggi una donna, ripercorre pagina dopo pagina la storia della sua infanzia e della sua famiglia e ci racconta quegli anni con gli stessi occhi, la stessa innocenza, la stessa partecipazione di quando li aveva vissuti. Ricordi ingombranti, carichi di sofferenza e d’infelicità – una madre emotivamente assente, un fratello che si rifugia nell’alcol, una sorella che tenta più volte il suicidio, un’altra che nega i maltrattamenti – ma che Monica riesce a superare, trovando la forza e il coraggio di reagire, di ricostruirsi una vita propria e di credere in un futuro migliore.