Lavoratore infortunato e licenziato, interviene l’Italia dei Diritti

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Si chiama Gennaro Papa il quarantenne casertano che, dopo essere stato vittima di un incidente sul lavoro nel lontano 2003 per il quale si è appellato, a suo dire inutilmente, alle più alte cariche dello Stato, ha deciso di rivolgere una richiesta di aiuto all’Italia dei Diritti, movimento nazionale che si occupa della tutela dei diritti dei cittadini spostando l’attenzione dell’opinione pubblica su eventuali soprusi ai danni di essi.

Secondo la lettera inviata dall’operaio campano al movimento presieduto da Antonello De Pierro lo scorso 20 agosto, sembrerebbe che in seguito all’infortunio l’Inail gli avrebbe riconosciuto un’invalidità del 24% e la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere avrebbe aperto un procedimento penale.

Secondo la testimonianza di Papa, in seguito alla cessione ad un’altra società dell’azienda di cui era dipendente, sarebbe stato invitato a sottoscrivere un verbale di conciliazione inerente alla rinuncia a qualsivoglia risarcimento del danno, firma non apposta a causa del fuorviante consiglio dei rappresentanti sindacali i quali a suo tempo lo avrebbero rassicurato di un certo intervento da parte degli organi competenti. Ma dopo aver registrato il silenzio da parte di questi ultimi l’uomo avrebbe deciso di rivolgersi al vice direttore del Il Messaggero con un’accurata lettera in cui spiegava l’accaduto, cercando di catturare l’attenzione quanto meno da parte degli organi di stampa.
“Se voi ritenete come me che è stato calpestato un mio diritto umano- ci scrive Gennaro Papa-
allora vi prego di aiutarmi”.

Pronta la risposta di Giuseppe Criseo, responsabile per il lavoro e l’ occupazione dell’Italia dei Diritti, che dopo aver ascoltato la storia dell’operaio commenta: “Un lavoratore si rivolge con un appello alle più alte cariche dello Stato per infortuni sul lavoro che da marzo 2010 andranno in prescrizione. A chi fare appello se non ci si può rivolgere alla magistratura? E’ questo il quesito di Gennaro Papa , che facciamo nostro in quanto movimento per la tutela dei diritti civili”.

“E’ una persona che sta perdendo il lavoro con moglie e figli a carico. Ci auguriamo che prevalga il buon senso e le istituzioni stiano dalla parte dei lavoratori sempre più penalizzati dalle leggi attuali e che questa denuncia faccia riflettere- conclude Criseo – chi con un colpo di spugna vorrebbe cancellare i diritti delle persone oneste”.

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