Minori stranieri tra diversità e integrazione

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Si svolgerà domani, 23 ottobre, alle ore 9,00, presso l’Aula Marconi del Consiglio Nazionale delle Ricerche – P.le Aldo Moro, 7 – la Giornata di studio ‘Minori non accompagnati appartenenti all’Unione Europea’. L’incontro sarà dedicato alla tutela dei diritti e alla protezione dei minorenni neo-comunitari non accompagnati presenti sul territorio nazionale, il cui numero è in significativo aumento negli ultimi tempi. La Giornata è organizzata dalla Biblioteca Centrale del Cnr ‘G. Marconi’, in collaborazione con l’Istituto Centrale di Formazione del Dipartimento Giustizia Minorile (Ministero della Giustizia) e la redazione della rivista ‘Minorigiustizia’.

“Il seminario si inserisce nel quadro delle iniziative promosse dalla rete italiana dei Centri di Documentazione Europea che, insieme alla Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ad Università e Enti di ricerca, quest’anno hanno voluto realizzare un progetto sulla tematica ‘La diversità culturale nel processo di integrazione europea”, spiegano Luisa De Biagi, tecnologo della Biblioteca Centrale del Cnr ‘G. Marconi’ e Maria Adelaide Ranchino, responsabile del Centro di Documentazione Europea (CDE) presso la stessa Biblioteca Centrale.

Secondo il rapporto dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) sui minorenni stranieri non accompagnati – spiega Monia Giovannetti, coordinatrice scientifica dell’Associazione – si è verificato “un aumento del 19% della presenza di tali minori sul territorio dei comuni italiani presi in considerazione, rispetto al triennio precedente, con 7.870 minori solo per il 2006”. E i Comuni dichiarano di aver attivato “interventi di presa in carico fino alla maggiore età, anche con soluzioni di seconda accoglienza, per 3.515 minori accolti in strutture di seconda accoglienza nel 2006, il 45% del totale. Anche i dati relativi all’indagine 2007-2008, in corso di elaborazione, confermano queste tendenze”, conclude Giovannetti.

Un panorama di riferimento al quale si affianca quello sulla popolazione carceraria. “È indubbio che i minori stranieri siano sovra-rappresentati nella popolazione giovanile in stato di detenzione, in considerazione del rapporto italiani-stranieri nelle denunce alle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni nel quinquennio 2002-2006 (40.588 nel 2002 – 39.626 nel 2006 in totale, di cui 10.009 nel 2002 e 11.413 nel 2006 a carico di minori stranieri)”, dichiara Serenella Pesarin, direttore generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari del Dipartimento per la Giustizia minorile del Ministero della Giustizia. Tale fenomeno è dovuto al fatto che una larga parte di questi ragazzi, spesso clandestinamente in Italia, “versano in condizioni personali, familiari e sociali assolutamente precarie” e sono “privi di una figura parentale positiva di riferimento”.

Nonostante ciò, il trend negli anni 2004-2008 fa rilevare una progressiva e forte diminuzione degli ingressi dei minori stranieri nei Centri di Prima Accoglienza e negli Istituti Penali per i Minorenni. In questi secondi, prosegue Pesarin, “si registra persino il superamento del numero di ingressi dei minori italiani (629 nel 2004 – 694 nel 2008) sul numero di ingressi dei minori stranieri (965 nel 2004 – 653 nel 2008)”, a fronte di un costante ed importante aumento “delle misure cautelari non detentive quali il collocamento in comunità (su 2.188 collocamenti nel 2008 ben 664 risultano stranieri)” e dell’applicazione della messa alla prova “(274 casi nel 2003 – 512 nel 2008), che più di ogni altra facilita l’ingresso dei minori stranieri in programmi di recupero efficaci e rispondenti ai propri bisogni”.

Il Dipartimento per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia opera attraverso 12 Centri regionali e/o interregionali dai quali dipendono: 26 Centri di prima accoglienza; 29 uffici di Servizio Sociale per i minorenni; 18 Istituti penali per i minorenni; 12 Comunità Ministeriali.

Tra gli interventi figureranno anche i contributi di Corrado Bonifazi, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerca sulle popolazioni e le politiche sociali del Cnr e responsabile della Sezione ‘Mobilità e territorio’, e Rosalia Azzaro, ricercatrice del Ceris-Cnr.

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