“Il Governo deve smettere di perdere tempo e girare intorno alla questione. Qualcuno sta cercando di nascondere qualcosa sperando che ci si dimentichi del problema”. È polemico Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente del movimento Italia dei Diritti, riguardo alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in audizione in Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, la quale ha affermato che chiusa l’indagine a largo di Cetraro, sia in corso di esecuzione un piano di caratterizzazione per l’ indagine a terra nei comuni di Aiello Calabro e Serra Aiello. Il ministro ha poi sottolineato come il ministero, per la parte delle verifiche a terra, sia al di la delle sue competenze e che, su incarico della procura di Paola, abbia siglato una convenzione con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che, in collaborazione con l’Arpa Calabria, ha predisposto un piano di caratterizzazione, approvato dalla procura. Per le ispezioni a mare, la Prestigiacomo ha evidenziato come il Governo non possa, sulla base di notizie di stampa, avviare ricerche in tutto il Mediterraneo poiché sarebbe dispendioso e irragionevole. “Non è possibile pensare di coinvolgere l’Unione Europea e addirittura l’Onu, – ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro- primo perché significherebbe aspettare troppo tempo e secondo perché i panni sporchi si lavano in famiglia. Per quanto riguarda il relitto del Cetraro mi chiedo come il pentito Francesco Fonti, sia riuscito ad indicare il punto preciso dell’affondamento. Il Governo non vuole smascherare le losche operazioni del passato per non creare conflitti e mettere a repentaglio gli interessi di chi continua a devastare l’ambiente con rischi elevatissimo anche per la salute. Chiediamo che si intervenga subito con indagini serie per il bene di tutto il Paese”