“Riordino delle normative sull’attività agricola”: si chiama così il nuovo Codice Agricolo approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 dicembre 2009. Obiettivo del Codice, che dovrà passare ad un nuovo esame del CdM e successivamente a quello delle Camere, è semplificare e accorpare il quadro legislativo dell’agricoltura italiana, rendendo fruibile a tutti. Il codice agricolo, che si prevede possa essere operativo entro il prossimo febbraio, è frutto della collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari con il Ministero della semplificazione ed è stato coordinato con la Presidenza del Consiglio. Questo strumento normativo punta a facilitare l’accesso e la consultabilità di norme al servizio dello sviluppo della risorsa agricoltura. “Scopo della semplificazione normativa è di rendere prevedibile ai destinatari le conseguenze delle loro condotte, come accade già nella vicina Francia con risultati evidenti e tangibili in termini di efficienza amministrativa e, quindi, di facilità del fare impresa”, ha sottolineato il Ministro Zaia. Sono state eliminate le leggi “fotocopia” ed è stata fatta chiarezza di tutti i contrasti giurisprudenziali finora emersi, anche alla luce delle sentenze abrogative della Corte costituzionale. Il Codice non comprende né norme di regolamenti comunitari né norme statali di competenza regionale. In qualche caso, per rendere il complesso di leggi omogeneo e chiaro, è stato necessario introdurre nuove norme, tanto nel Decreto che nel DPR di attuazione.