Roma – “Il nostro movimento non può che condannare una indiscriminata attività di caccia senza neanche più limiti di tempo; ancora una volta decisioni come queste sono testimonianza dello scarso interesse dei nostri amministratori verso problematiche legate al rispetto delle natura”. Questo il primo commento a caldo del responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, Alberto Maria Vedova, in merito all’approvazione da parte della commissione Agricoltura della Camera del sub-emendamento all’articolo 43 della legge comunitaria sulla caccia, che consente alle Regioni di posticipare i termini del calendario venatorio dietro preventivo parere dell’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale. “Soprattutto in questo periodo in cui si parla tanto del nucleare e vengono sottovalutati i rischi legati ai continui cambiamenti climatici – afferma Vedova – mi sembra pazzesco sostenere un provvedimento che incoraggi maggiori uccisioni di specie animali, per di più nel periodo migratorio. La caccia non è uno sport ma una pratica barbara e va ostacolata con ogni mezzo”. Dello stesso avviso il responsabile per la Tutela degli Animali del movimento guidato da Antonello De Pierro, Marco Di Cosmo, che afferma: “Mi sembra chiaro che per una buona ripresa dell’economia sia necessario tutelare il nostro ecosistema. L’aumento di aree protette regionali e locali è fondamentale per lo sviluppo nazionale. Approvare un decreto di tal genere mette a repentaglio le biodiversità preziosissime per l’Italia ma anche per tutte le famiglie che abitano nelle campagne e nei boschi, spesso teatro di inutili mass