Genova – Si è svolto un importante Convegno sull’emergenza educativa, presieduto da Sua Eminenza Cardinale Angelo Bagnasco di Genova. Chiunque lavori con i giovani conosce la difficoltà del compito educativo nelle sfaccettate realtà attuali. La latitanza dei genitori grava pesantemente sui ragazzi. E’ interessante ascoltare le confidenze loro riguardo i rapporti famigliari e parentali.
Onestamente, in molti casi, ci si chiede dove sia la partecipazione genitoriale e in che modo venga offerta . Gli stessi giovani sono spesso molto critici sugli atteggiamenti delle madri,in particolare. C’è una corsa
di mamme che vogliono apparire ragazzine,nei modi e nell’aspetto e questo sconcerta molto i figli.
Cade il riferimento,punto fisso di esempi e fermezza tanto necessari ai figli.
Sua Eminenza il Cardinale Bagnasco, ricordando anche il discorso di Sua Santità alla Conferenza Episcopale del maggio 2010,ha ribadito alcune riflessioni e linee di fondo circa il delicato compito educativo.
Ha rilevato quanta pedagogia domini a scapito dell’antropologia cosi’ essenziale nel progetto educativo.C’è attualmente in Europa, un falso concetto di autonomia per il quale la persona tende ad isolarsi in sè
stessa.
Il Cardinale ricorda l’importanza del “primato di Dio nella vita e nell’azione delle Chiese” . Ciò è da ritenersi valido anche per chi non professa apertamente.
Nell’educare,deve esistere la cura del bene delle persone,nella prospettiva di un umanesimo integrale. Chi educa,in famiglia o nella scuola, si fa carico con amore e premura costante perchè, nella persona, sboccino, nella libertà, tutte le potenzialità. In ogni uomo eccellono valori di intelligenza, volontà, coscienza e fraternità.
E’ necessario conoscere il mondo in cui si vive,oggi la formazione personale avviene in un contesto di troppe molteplici comunicazioni,che non permettono all’individuo di riflettere, afferma il Cardinale.
Certo, l’educazione abbisogna di buoni rapporti tra le generazioni, anzitutto all’interno della famiglia e nelle relazioni sociali, in genere.
Nel rapporto educativo, occorrono incontri di una relazione personale che offra un’esperienza da condividere, non esempi astratti. Il primato educativo spetta alla famiglia,una famiglia che ricordi
costantemente il significato di essere genitori, senza l’esempio di scarsa spiritualità,dell’apparenza o del privilegiare il consumismo nella sua forma totale.
Luisa Costa
Grazie del complimento, caro amico : continua a leggerci e ci farai felici!