Disabili: nel 2040 ci saranno quasi 7 milioni di persone con disabilità con un aumento del 70%, serve piano. A rischio il sistema del welfare.

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Da Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riceviamo e pubblichiamo

Con il progressivo invecchiamento della popolazione, i soggetti disabili in Italia aumenteranno enormemente sino a 4,8 milioni nel 2020 (7,9% della popolazione) e saranno 6,7 milioni nel 2040, addirittura il 10,7% della popolazione, circa il 70% entro il 2040. Uno scenario di fronte al quale bisogna intervenire con un piano nazionale per il superamento della disabiltità. A fare il punto della situazione è stata una ricerca realizzata dal Censis per Unipol. che Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riporta.
Oggi le persone con disabilità in Italia sono oggi il 6,7% della popolazione, in tutto circa 4,1 milioni. Ma con il progressivo invecchiamento demografico Una situazione che si fa, quindi, sempre più allarmante per le famiglie considerando che già oggi il 30,8% dei nuclei familiari riscontra un bisogno assistenziale. Nella maggior parte dei casi si tratta della difficoltà di accudire i figli, ma nel 6,9% il problema dipende dalla disabilità o dalla non autosufficienza di uno dei membri della famiglia. Le risposte, però, arrivano quasi sempre dall’interno della famiglia stessa.
Per le madri lavoratrici “conciliazione” ancora più faticosa. Secondo l’indagine quando ci sono i bambini, le madri riducono spesso il lavoro fuori casa: nel 40% dei casi quando il figlio è piccolo (meno di sei anni), nel 21,9% dei casi quando il figlio è più grande. Ma il 7,1% delle madri con bambini piccoli e il 5% di quelle con figli grandi sono costrette a lasciare del tutto il lavoro. Anche i problemi legati alla disabilità o non autosufficienza di uno dei componenti della famiglia ricadono essenzialmente sulle donne (36,9%). Nel 6,9% dei casi, inoltre, i figli ritardano l’uscita di casa, per dare una mano ai familiari. Molto frequente è, poi, il ricorso all’aiuto a pagamento delle colf o badanti (30,1%). In totale il 14,9% delle famiglie esprime il bisogno di servizi di assistenza pubblici, ma solo il 5% ha trovato risposte adeguate nel sistema pubblico. Crescono i bisogni assistenziali e nelle famiglie la prima vittima è la donna.
Inoltre il confine tra anziani e disabili nel prossimo futuro sarà sempre più sfumato poichè si va verso una disabilità di massa e pertanto tale crescita della disabilità mette a rischio il sistema del welfare. Inoltre siamo un paese in cui a fronte di un invecchiamento della popolazione non c’è ricambio generazionale. Aumenta, infatti, chi esce dalla vita attiva e diminuisce chi vi entra. Per questo ci saranno grossi problemi in futuro per mantenere un livello di copertura adeguato per le famiglie.
Per queste ragioni, Giovanni D’Agata s’impegnerà affinché sia portata in Parlamento una proposta di legge che introduca un piano nazionale per il superamento della disabilità con interventi di ampio respiro, di aiuto alle famiglie. Se l’Italia vuole essere all’avanguardia anche rispetto agli altri paesi deve investire in tecnologie per mettere in condizione tutte queste persone di recuperare facoltà perdute.
Lecce, 12 luglio 2011

Giovanni D’AGATA

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