Un popolo così devoto alla buona cucina e alla corretta alimentazione come quello italiano, dovrebbe considerare prezioso il tempo dedicato al rifornimento della dispensa e del frigorifero. Eppure, secondo i dati resi noti oggi da FoodSaver, marchio di riferimento nei sistemi di confezionamento sotto vuoto, la maggior parte degli italiani (47,7%) fa la spesa solo una o due volte la settimana (l’1% addirittura una volta ogni 15 giorni) e trascorre solo 40 minuti in media tra gli scaffali del supermercato (56 minuti nei week-end). Uno studio condotto su un campione di 199 donne tra i 35 e i 54 anni, residenti a Milano e Roma, consente di analizzare le abitudini di acquisto nostrane.
Bancarelle del mercato di quartiere, negoziante di fiducia o grande distribuzione? Dalla ricerca emerge che gli italiani preferiscono fare compere nei supermercati, anche se, nel fine settimana, in molti scelgono gli iper-mercati dei grandi centri commerciali, in cui è possibile sbizzarrirsi anche in altro genere di acquisti, non strettamente alimentari. Un’analisi più approfondita dei dati mostra, inoltre, che gli intervistati con un salario annuo più alto (oltre 50.000€) preferiscono la distribuzione moderna e i negozietti sotto casa, mentre le persone con un salario annuo più basso (20.000-35.000€) frequentano volentieri i mercati rionali.
Cibi freschi ogni giorno sulla tavola degli italiani? Forse un tempo; oggi questo vale solo per l’11,1% degli intervistati. Le ragioni di questo cambiamento culturale possono essere ricercate nei ritmi frenetici della vita quotidiana e nel fatto che sempre più donne lavorano e hanno, quindi, meno tempo a disposizione per l’approvvigionamento di cibi e bevande. La maggior parte delle famiglie dichiara di fare la spesa per l’intera settimana, specialmente se effettua gli acquisti nel week end (74,7%).
Ma come e dove si conservano gli alimenti? Lo studio commissionato da FoodSaver ha messo in luce che, a parte la carne e il pesce (conservati indifferentemente nel frigorifero o nel freezer) e la frutta e la verdura (che vengono conservate indifferentemente nel frigorifero o nella dispensa), a ogni tipo di alimento corrisponde uno specifico luogo di conservazione: formaggio, salumi, uova e gli avanzi vengono conservati nel frigorifero; pane, pasta, riso, legumi e biscotti, in dispensa.
A dimostrazione di quanta importanza venga data alla cucina nella cultura e nella tradizione del nostro Paese, i dati sulla conservazione mostrano anche che gli italiani tendono a consumare gli alimenti dopo pochi giorni dall’acquisto. Nella maggior parte dei casi, infatti, tutti i cibi freschi vengono conservati solo uno o due giorni (il 75%, nel caso del pane), o al massimo una settimana (85% nel caso di frutta e verdura). Solo i surgelati (33%) e i confezionati come pasta, biscotti e cerali (29%) vengono conservati per più di un mese. Sono le persone con un più basso livello di reddito che tendono a conservare i cibi più a lungo: spesso, infatti, le promozioni e le offerte dei grandi centri inducono a acquistare in quantità per beneficiare di eventuali sconti, il che comporta una conservazione più lunga delle vivande.
Secondo Anne Pearson, Marketing Manager di FoodSaver, “In una società così frenetica, dove la gente ha sempre meno tempo e possibilità di comprare cibi freschi, la conservazione riveste un ruolo fondamentale. Proprio il sistema del sotto vuoto, che è in grado di prolungare la freschezza fino a cinque volte di più rispetto ai metodi di conservazione tradizionali, garantisce alle famiglie un’alimentazione più sana pur facendo spesa una sola volta a settimana. È un metodo, quindi, che consente anche un risparmio di tempo: meno ore rinchiusi nei supermercati significa più momenti da dedicare a sé e alla propria famiglia!”
Metodologia della ricerca
La ricerca è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2011 su un campione di 199 donne tra i 35 e i 54 anni, residenti a Milano e Roma. Il campione è stato selezionato in modo da includere diversi livelli d’istruzione, livelli di reddito, e stati civili. Lo studio, commissionato da Jarden Consumer Solutions, è stato condotto da ART, istituto indipendente specializzato in ricerche di mercato.
A proposito di FoodSaver
www.foodsavereurope.com
FoodSaver, parte di Jarden Consumer Solutions (JCS), è il marchio di riferimento dei sistemi di confezionamento sotto vuoto. I dispositivi dell’azienda aiutano milioni di famiglie a conservare il cibo fresco più a lungo nel frigorifero, nel congelatore e nella dispensa. Il sistema FoodSaver è progettato per prolungare la freschezza degli alimenti fino a cinque volte di più rispetto ai metodi di conservazione tradizionali, e per proteggere facilmente anche altri oggetti dall’azione di aria e umidità.
Oltre ai sistemi di confezionamento sotto vuoto, FoodSaver produce una serie di barattoli e contenitori per conservare articoli delicati e liquidi nel frigorifero, e cibo secco nella dispensa. Inoltre, i sacchetti e i rotoli brevettati FoodSaver hanno dimostrato di proteggere dalle alterazioni da congelamento meglio dei più diffusi sacchetti da congelatore.