Pisa – Ecco una buona notzia di quelle che riempiono di ottimismo e sicurezza: nove trapianti di fegato consecutivi, eseguiti tutti nella settimana a ridosso di Ferragosto, tradizionale periodo in cui tutta l’Italia si ferma.
E invece il Centro Trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana diretto dal professor Franco Filipponi si è sottoposto ad una intensa attività operatoria che ha impegnato senza tregua chirurghi, anestesisti ed infermieri.
Un vero e proprio “stress test” per le strutture ed il sistema organizzativo del centro pisano, reso possibile grazie al gesto di assoluta solidarietà sociale ed umana che è la donazione d’organo. Chi opera in campo trapiantologico ha infatti un dovere etico supplementare verso i malati e cioè adoperarsi affinché essi possano ricevere, una volta disponibile, l’unica terapia salvavita per la loro malattia: l’organo del proprio donatore, non esistendo per loro altra alternativa.
Così, grazie alla disponibilità degli organi e delle equipe chirurgiche, è stato possibile eseguire ben 9 trapianti di fegato consecutivi, alcuni dei quali di estrema complessità tecnica ed elevatissima intensità assistenziale, in altrettanti pazienti provenienti dalla Toscana e da varie altre regioni del Sud e Nord Italia.
Il Centro Trapianti di fegato dell’Aoup è l’unico in Toscana e, fin dalla sua attivazione nel 1996, è stabilmente collocato ai vertici europei per numerosità di trapianti eseguiti (ad oggi sono quasi 1300 i trapianti di fegato eseguiti a Cisanello), risultati conseguiti e produzione scientifica di livello internazionale. Esso, sotto l’egida della Regione Toscana e della Comunità Europea, è oggi anche attivo come centro di riferimento per la formazione del personale medico ed infermieristico di Equador ed Egitto per l’attivazione e lo sviluppo dei trapianti epatici presso tali Paesi.
Un grazie di cuore a questi medici che hanno fatto una maratona operatoria e dato ai 9 pazienti una nuova luce.