Londra – E’ di oggi “Neri contro le trivelle” la manifestazione ambientalista organizzata da Greenpeace sulla bianchissima scogliera di Scala dei Turchi, simulando uno sversamento di greggio nel Canale di Sicilia.
Attivisti di GreenPeace “neri contro le trivelle” nella bianchissima scogliera di Scala dei Turchi: le foto
mercoledì 25 luglio 2012, 13:30 di Peppe Caridi
Per ricordare a tutti cosa potrebbe succedere alla costa siciliana in caso di disastro petrolifero in mare, questa mattina attivisti di Greenpeace “sporchi di petrolio” hanno aperto un grande striscione con la scritta “Neri contro le trivelle” sulla bianchissima scogliera di Scala dei Turchi, simulando uno sversamento di greggio nel Canale di Sicilia.
Il Canale di Sicilia è nel mirino delle compagnie petrolifere e, come denuncia Greenpeace nel rapporto “Meglio l’oro blu dell’oro nero” [1], sono ben ventinove le richieste di autorizzazioni per cercare petrolio, di cui undici già concesse. Insomma, si profilano rischi come quelli purtroppo materializzatisi con il disastro della Deepwater Horizon, in Louisiana, dell’aprile 2010.
“Un disastro come quello del Golfo del Messico nel nostro Mediterraneo avrebbe effetti devastanti – ricorda Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia – Se si iniziasse a trivellare nel Canale di Sicilia, spiagge meravigliose come questa sarebbero messe a rischio e con esse l’economia delle comunità che vivono sulla costa. Dobbiamo fermare subito i piani dei magnati del petrolio, prima che sia troppo tardi”.
Certo l’ambiente è un bene da salvaguardare, ma anche vedere l’intero settore nel suo complesso.
Per esempio: quante sono e quanto inquinano le navi petroliere che arrivano dal Golfo Persico? Quindi le associazioni ambientaliste dovrebbero vedere il problema a 360° senza tralascaire nulla, e sopratutto in questi momenti di crisi valutare anche gli aspetti economici per l’intera collettività italiana e siciliana in particolare.
Riccardo Cacelli