Londra – Dopo l’allerta lanciata in Europa dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) riportata in Italia per prima da Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, e il grande risalto che sta avendo negli Usa una vera e propria epidemia per centinaia di casi scoperti in vari stati dell’unione, altri 33 nuovi casi umani di febbre del Nilo occidentale sono stati segnalati dal Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle Malattie nell’Unione europea e 46 nei paesi limitrofi extra Ue durante la scorsa settimana.
L’agenzia europea parla di ben ventinove nuovi casi nella vicina Grecia segnalati dall’Hellenic Centre for Disease Control and Prevention (KEELPNO).
La maggior parte dei casi, 26 per la precisione sono stati scoperti nelle zone che avevano riportato segnalazioni di casi precedenti: nelle prefetture di Attiki (3), Kavala (8), Samo (1), Salonicco (2), Xanthi (12). Due altri casi probabili sono stati circoscritti recentemente nella prefettura Calcidica, mentre la posizione di un caso non è nota.
I nuovi casi e aree colpite in Grecia non sono arrivati completamente inaspettati dato che dal 2010 la trasmissione del virus del Nilo occidentale ha subito una progressiva espansione geografica in tutto il paese, come indicato nella valutazione del rischio pubblicata di recente da parte dell’ECDC sulla situazione epidemiologica della febbre del Nilo occidentale in Grecia.
Inoltre, per la prima volta in questa stagione sono stati segnalati casi di trasmissione di febbre del Nilo occidentale in Romania: tre confermati e uno probabile, nel comune di Bucurest, nella Contea di Braila e nella Contea di Ilfov.
Per quanto riguarda i paesi limitrofi all’area Ue, la Russia ha riferito la presenza di 42 nuovi
casi: corrispondo a 20 le nuove aree colpite che si aggiungono alle 22 precedenti già segnalate nei report.
I primi casi in Serbia, per questa stagione sono stati segnalati la scorsa settimana: uno nella capitale Belgrado e tre nel distretto di Juzno-Banatski.
L’ampia diffusione dei contagi ha indotto l’ECDC ha mettere in rete sul proprio portale una mappa delle aree colpite, che lo “Sportello dei Diritti” ritiene utile far conoscere a chi si sposta in Europa e nei paesi limitrofi al fine di adottare le opportune misure di profilassi per evitare un possibile contagio.