Londra – Nell’ambito dei rifiuti a livello globale, quelli elettronici rappresentano una delle tipologie in maggiore crescita. Per questo motivo e a causa degli obiettivi di legge, il mercato globale del riciclaggio dei rifiuti elettronici (WEEE – Waste Electrical and Electronic Equipment) presenta numerose opportunità per gli operatori del settore su tutta la catena di valore.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Global Opportunities in the Waste Electrical and Electronic Equipment (WEEE) Recycling Services Market”, ha rilevato che il mercato globale dei servizi per il riciclaggio dei rifiuti elettronici ha prodotto entrate per 1424,6 milioni di dollari nel 2011 e stima che questa cifra raggiungerà quota 1869,3 milioni di dollari nel 2017, con un tasso di crescita annua composto (CAGR) del 4%.
Il rallentamento economico globale ha avuto un impatto sul mercato del riciclaggio dei rifiuti elettronici a causa del costante calo dei prezzi dell’acciaio e delle materie plastiche, a cui ha fatto seguito una diminuzione del volume dei rifiuti elettronici. il tasso di crescita è stato colpito duramente dalla mancanza di sviluppo nelle regioni chiave dell’Europa Occidentale.
Il mercato ha ricominciato a crescere soltanto ora ed è fortemente influenzato dalla legislazione. Difatti, l’Europa è leader globale grazie al potere della Direttiva WEEE e alla presenza di aziende chiave con una vasta esperienza nell’ambito del riciclaggio.
Le direttive dell’Unione Europea sui rifiuti elettronici (WEEE), le sostanze pericolose (RoHS – Restriction of Hazardous Substances) e l’Eco-design prevedono una scadenza ben precisa. Molti Stati membri stanno cercando di adottare le misure necessarie entro la scadenza prevista e di stabilire sistemi e procedure locali per incorporare questi provvedimenti a livello legislativo.
La Direttiva WEEE prevede che tutti i Paesi membri recuperino 45 tonnellate di rifiuti elettronici ogni 100 tonnellate di beni di consumo elettronici venduti da qui al 2016, dopodiché l’obiettivo aumenterà fino al 65% delle vendite entro il 2019, ossia l’85% di tutti i rifiuti prodotti. I nuovi Stati membri hanno una scadenza meno ravvicinata, fissata al 2021. Un altro aspetto significativo della nuova versione della Direttiva WEEE è che interessa anche i pannelli solari, le lampade a fluorescenza contenenti mercurio e gli elettrodomestici contenenti sostanze che riducono lo strato di ozono.
Per il futuro, si prevede una forte crescita come risultato dell’espansione aggressiva di altri mercati globali, primo tra tutti il Nord America, per contrastare il volume di rifiuti in costante aumento. Lo slancio del mercato è sostenuto dalla rapida crescita del volume di rifiuti elettronici che devono essere smaltiti in maniera conforme alle leggi attuali.
Tuttavia, gli operatori del settore dovranno prendere in considerazione alcuni fattori chiave che potrebbero costituire una minaccia per la crescita del mercato, tra cui un’applicazione parziale o inefficace della legge. “Uno dei motivi principali per cui la Direttiva WEEE non è stata accolta con successo unanime, nonostante l’ampio sostegno ricevuto, è l’applicazione poco efficace delle norme – spiegano gli analisti del settore Waste to Resource di Frost & Sullivan -. Alcuni Paesi chiave, tra cui ad esempio il Regno Unito, hanno incontrato diversi problemi nell’applicazione della legge a causa della difficoltà di assegnare ‘la responsabilità del produttore’ come specificato nel testo della direttiva.”
Il rallentamento economico ha avuto un effetto negativo anche sulle attività industriali a livello globale e ha causato un brusco calo dei prezzi per quanto riguarda gli scarti di acciaio e materie plastiche, il che ha influenzato negativamente i prezzi nel settore del riciclaggio di questi materiali. Il crollo dei prezzi dei materiali grezzi secondari ha reso il riciclaggio un’ipotesi poco attraente.
Infine, l’esportazione dei rifiuti elettronici verso l’Asia – dove la legislazione in fatto di gestione dei rifiuti è più blanda – rappresenta una questione rilevante a livello mondiale. Poiché gli standard variano significativamente a seconda del Paese, è ancora relativamente semplice spostare grandi quantità di rifiuti elettronici dai mercati sviluppati dei Paesi occidentali verso Cina e India.
Per maggiori informazioni su questa analisi, si prega di contattare Chiara Carella, Corporate Communications di Frost & Sullivan, all’indirizzo chiara.carella@frost.com.