Quasi un bambino su 10 è affetto da asma perché vive vicino a una strada trafficata

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Londra – Uno studio della University of Southern California pubblicato di recente non ha dubbi e conferma ipotesi già percepite dai più: ossia che quasi un bambino su 10 è affetto da asma perché vive vicino a una strada trafficata.
I ricercatori hanno verificato che i giovani ammalati che vivono nelle vicinanze di aree ad alto traffico stradale hanno anche maggiori probabilità di sviluppare asma grave e quindi di essere ricoverati a causa della loro condizione.
Gli studiosi che hanno partecipato alla ricerca hanno evidenziato che i risultati allarmanti da essi pubblicati hanno dimostrato che l’impatto potenzialmente fatale dell’inquinamento atmosferico è stato sino ad oggi troppo sottovalutato.
I medici dell’University of Southern California hanno preso in esame gli effetti dell’inquinamento atmosferico su bambini affetti da asma che vivono a Los Angeles.
Utilizzando misurazioni dell’inquinamento aria su scala regionale per stimare l’esposizione all’inquinamento stradale, hanno scoperto che l’8% dei bambini che hanno sviluppato l’asma ha vissuto o vive a 75 metri da una strada trafficata.
E hanno rintracciato nell’aria inquinanti nocivi quali biossido di azoto e l’ozono, che contribuiscono ad aggravare l’asma ma hanno evidenziato che stanno emergendo anche prove che altre malattie possono essere causate o aggravate dall’inquinamento atmosferico urbano, tra cui l’aterosclerosi, il cancro del polmone, le malattie polmonari ostruttive croniche e disturbi neurologici.
È chiaro che, alla luce di tali dati che come detto, confermano alcune evidenze già note, non si può pretendere di vivere tutti in campagna o nelle periferie meno trafficate. Ma Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” evidenzia come siano fondamentali le politiche di abbattimento del traffico e dello smog nei centri urbani che a lungo termine comportano una sostanziale riduzione dei costi sociali connessi alle patologie determinate da questi pericolosi fattori. È in tali direzioni che sia i governi cittadini che quelli nazionali su più ampia scala possono fare ancora tanto per la salute dei propri cittadini.

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