Cellule staminali. Cosa sono, a cosa servono. Ne parla il Dott. Marco Cingolani

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Londra – In questi ultimi anni si parla spesso e in molti campi, di cellule staminali.

Ma, per avere una conoscenza esatta di che cosa siano, abbiamo chiesto ed ottenuto l’intervento gratuito del Dott. Marco Cingolani.

Vediamo con il Dott. Cingolani cosa sono e a cosa servono le cellule staminali

Le cellule staminali sono studiate dagli anni ’60 e rappresentano una speranza per molte malattie.
 
Si deve precisare che, durante lo sviluppo della vita dell’uomo e di alcuni animali, certe cellule restano indifferenziate, conservando a lungo la capacità di differenziarsi successivamente, in vari tipi di cellule, come quelle nervose o epidermiche.
 
Queste sono le cellule staminali.

Le prime che compaiono si trovano all’interno dell’embrione umano, dopo i primi 7 giorni dalla fecondazione.

Nel corso della vita,nei vari organi, si conservano cellule staminali, che possono essere utilizzate per riformare tessuti.  Con malattie del midollo osseo si possono trapiantare queste Cellule, da persone compatibili.
 
Sfortunatamente, dopo la nascita, le cellule Staminali presenti non riescono a produrre nuovi tessuti con la facilità di quelle embrionali.
Le Cellule Staminali si differenziano da altri tipi di cellule del nostro organismo, secondo le loro caratteristiche, esistendonevarie tipologie. Nel nostro corpo le possediamo solo in certe aree ed in numero limitato.  Ma le zone più importanti sono: il cervello, il midollo osseo, nel derma (nello strato più profondo), nei vasi sanguigni e nella polpa dentaria.
 
Altri tipi di staminali, che si differenzianoi in molti più tipi di cellule, sono prelevabili dal cordone ombelicale e dal liquido amniotico.

Le cellule prelevate dal cordone ombelicale  si usano nella cura delle leucemie,quelle dal liquido amniotico curano il feto, se presenta anomalie.

Le cellule staminali embrionali, aiutano nelle malattie degenerative come: Parkinson, Alzheimer, Diabete, Sclerosi laterale amiotrofica, ecc.
 
Bisogna,però precisare,che il loro utilizzo necessita di maggior sviluppo tecnologico, rallentato per motivi etici.
 
Le Cellule Staminali si dividono in quattro tipi: totipotenti, pluripotenti, multipotenti, unipotenti.

Le totipotenti possono sviluppare un intero organismo e i tessuti extraembrionali.
Le pluripotenti,differenziate in tutti i tipi di cellule di un adulto,eccetto che nelle celleule extra-embrionali.
Le multipotenti si differenziano solo in alcuni tipi di cellule,come quelle del sangue.
Le unipotenti possono specializzarsi in un solo tipo di cellule.
 
I premi Nobel Medicina di quest’anno, l’inglese John Gurdon e la giapponese Shinya Yamanaka, hanno individuato possibilità di trasformare la cellula adulta in staminale, capace di originare elementi cellulari multipotenti.

I due scienziati hanno ribaltato concetti fondamentali di biologia cellulare, dimostrando che il percorso da stato embrionale a cellula tissutale non è irreversibile, come finora affermato e cellule deputate ad unica funzione, possono essere riprogrammate,tornando a stato di multipotenzialità.

Ciò porta a straodinarie e nuove risorse terapeutiche, senza uso di cellule embrionali e azzerando molti problemi etici sull’utilizzo.
 
Una cellula adulta si può forzare ad esprimere quattro geni (Oct 4-Sox 2-Klf 4-C-Myc) si può riprogrammare rendendola totipotente, che può moltiplicarsi originando oltre 200 tipi diversi cellulari,che formano l’organismo: neuroni, cellule della pelle, muscolari, dell’osso, del fegato ecc.

Questi studi hanno originato nuove conquiste, che per le applicazioni, debbono risolvere molti problemi e il dubbio che si trasformino in tumori.

Ciò può essere causato dal gene “C-Myc” usato per la riprogrammazione.

I ricercatori hanno ipotizzato che il gene induca eccessiva proliferazione cellulare, che, nel tempo, danneggia il DNA.
Gli ultimi studi prospettano la reversibilità dei tumori, causati da cellule staminali danneggiate, da riprogrammare e riportare allo stato fisiologico, annullando l’effetto patogeno.

La nuova diversa visione,unitamente alle nuove conoscenze,rivoluziona il processo oncologico, finora ritenuto l’effetto di Staminali con accumuli di alterazioni e degenerazioni di geni.
C’è certezza di cellule staminali tumorali causa del processo canceroso e di metastasi, resistenti a chemio e radioterapia.
 
L’enorme importanza di questi studi è l’indicazione che riprogrammando e riportando a stadio normale le cellule alterate, si giunge a guarigione.
 
Per riprogrammare, si usano tre azioni:
1) blocco ciclo cellulare
2) riparazione mutazioni non gravi
3) attivazione dei geni che innescano l’apoptosi,ossia morte cellulare, quando sia impossibile riparare le mutazioni.

Comunque il processo tumorale si blocca, facendo rientrare la cellula nel normale ciclo fisiologico, riparando o eliminando la cellula stessa.
 
Esiste differenziamento delle cellule,durante lo sviluppo embrionale nel microambiente di crescita.

Si è evidenziato studiando un pesce tropicale ( Zebrofish ),nel quale proteine con funzione di segnale, hanno bloccato il processo tumorale portando le cellule all’attivazione di determinati geni, annullandone altri e riacquistando la propria specificità.

L’uso di queste proteine ha indotto regressione completa di tumori epatici avanzati,nel 13% di casi e usando contemporaneamente,la chemioterapia e potenziandone gli effetti .
 
Si arriverà a guarigioni definitive,con la nuova strategia terapeutica di reversibilità delle cellule cancerose.

La ricerca di base definisce il cancro come processo reversibile.

La grande difficoltà è nell’esistenza di tanti tipi di tumore,regolati da fattori specifici,da rintracciare ogni volta, riprogrammando ogni tipo di cellula tumorale.

Ma quando ciò sarà possibile,non si manipolerà più il codice genetico e non si useranno più cellule staminali di origine embrionale.
 
 
Consulenza medico scientifica Dott. Marco Cingolani
Pediatra, Allergologo, Immunologo, con attività professionale di circa quarant’anni presso l’Ospedale Gaslini di Genova.
 
luisa costa

Redazione:
“Grazie al dott. Marco Cingolani per la gentile e gratuita collaborazione per illustare ai nostri lettori l’argomento cellule staminali”

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