Londra – C’è chi crede che questo Paese debba essere ancora off limits per gli stranieri, ma ancora non si è reso conto che la storia, le migrazioni degli ultimi anni, la globalizzazione ci stanno rendendo una nazione multietnica con la conseguente evoluzione degli schemi della società cui eravamo abituati modificata anche dalle abitudini della popolazione che pur provenendo da altri paesi ha deciso di risiedere stabilmente nel Nostro.
Sono quasi cinque milioni gli stranieri che risiedono stabilmente in Italia, dei quali ben oltre la metà, circa 2,6 milioni, muniti di patente. Di questi 1,4 milioni hanno conseguito l’abilitazione alla guida in Italia. Mentre sono 2,7 milioni le automobili e più di 250.000 moto, i mezzi intestati agli stranieri.
Chiaramente però, la diversità di abitudini e di comportamenti alla guida che variano da nazione a nazione, la scarsa conoscenza di leggi e regolamenti ma anche della segnaletica nostrana, comportano un aggravamento dei problemi di sicurezza stradale se si pensa che già nel Belpaese normalmente e da decenni i sinistri stradali siano forieri di rilevanti ripercussioni sul nostro sistema economico e sociale. Basti pensare che solo nel 2011 nel Nostro Paese ci sono stati in conseguenza degli incidenti stradali ben 3.860 morti, 292.019 feriti e costi sociali per oltre 28 miliardi di euro, che corrispondono ad una cifra prossima al 2% del PIL nazionale.
Da segnalare che per rimediare agli inconvenienti dettati dalla possibilità di problemi connessi alla difformità delle abitudini alla guida, l’ACI abbia lanciato un programma in tal senso che prevede 1.000 corsi gratuiti di guida sicura l’anno dedicati agli stranieri per tre anni e la realizzazione di un call center multilingue per consulenza legale e tecnica sui problemi legati alla mobilità.
In particolare, le lezioni in questione vengono effettuate presso il centro Aci-Sara di Vallelunga nei pressi di Roma. Il progetto è partito lo scorso anno con la partecipazione di almeno 1.300 automobilisti stranieri che sono stati nominati “Ambasciatori di Sicurezza Stradale”.
Anche nel corso di quest’anno sono previste 18 giornate, che vedranno la partecipazione di 60 “allievi” ciascuna che potranno recarsi a Vallelunga con pullman messi a disposizione dall’organizzazione. Le giornate d’insegnamento si svolgono nei week end e i partecipanti sono selezionati dalle comunità nazionali per far si che ogni gruppo abbia una composizione omogenea.
Una volta superato il corso, i 3.000 stranieri che vi hanno preso parte sono nominati “Ambasciatori di sicurezza stradale” presso le proprie famiglie e le rispettive comunità nazionali, con l’impegno a promuovere il rispetto delle regole e, in particolare, l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza (anche posteriori), dei seggiolini omologati per il trasporto dei bambini, degli auricolari e dei sistemi viva-voce per il cellulare e i pericoli della guida sotto l’effetto di alcol e droghe.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene che iniziative del genere debbano avere maggiore diffusione anche in relazione a tutti gli obblighi che vigono in Italia quale quello della copertura R.C. Auto, spesso sottovalutato in quanto non esistente in tutte le nazioni, anche perché è vero che la sicurezza stradale non è una questione di razza o di colore della pelle ed anzi l’educazione in tal senso può costituire un ulteriore ed importante momento di accoglienza e d’integrazione.
Home ITALIA COSTUME & SOCIETÀ Sicurezza stradale: più a rischio gli stranieri negli incidenti stradali