Telecamere “intelligenti“ contro i vandali, ma attenzione alla privacy

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Londra – Sì ad occhi “intelligenti” contro atti vandalici e danneggiamenti a monumenti e sedi istituzionali, ma tutelando la privacy dei cittadini.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera all’utilizzo da parte del Comune di Bergamo di un sistema di controllo dei luoghi pubblici a fini di sicurezza urbana.

L’ impianto di telecamere con inquadratura fissa, sottoposto alla verifica preliminare dell’Autorità, oltre a riprendere e registrare le immagini, aziona in tempo reale un allarme sul monitor della postazione di polizia in caso di permanenza prolungata di un soggetto, nelle aree adiacenti monumenti e sedi istituzionali, con l’obiettivo di consentire un eventuale pronto intervento.

In base al provvedimento generale del 2010 del Garante in materia di videosorveglianza, l’uso di questi sistemi di ripresa “intelligenti” – che non si limitano a riprendere e registrare le immagini, ma sono in grado di rilevare automaticamente comportamenti o eventi anomali, segnalarli ed eventualmente registrarli – deve essere sottoposto alla verifica preliminare dell’Autorità.

L’uso di tali sistemi infatti risulta giustificato solo in casi particolari, e sempre tenendo conto delle finalità perseguite e del contesto in cui i dati sono trattati. Nella sua decisione, il Garante ha osservato che il sistema, per le sue caratteristiche, non comporta in concreto un pregiudizio rilevante per i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini, in quanto, nel rilevare la presenza prolungata degli interessati nell’area adiacente i monumenti e le sedi istituzionali, ha come unico effetto quello di richiamare l’attenzione dell’operatore di polizia addetto alla centrale operativa, al fine di favorire un tempestivo intervento.

Il Garante ha però imposto al Comune di informare i cittadini in modo chiaro sulle modalità di funzionamento del sistema. L’Autorità ha infine richiamato l’attenzione del Comune sulle misure di sicurezza da adottare, al fine di consentire, in particolare, la verifica delle attività sugli accessi alle immagini o sul controllo dei sistemi di ripresa, nonché sulla necessità di rispettare i tempi limitati di conservazione delle immagini registrate.

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