Stop alle «telefonate mute»: il Garante per la privacy interviene prescrivendo ai call center una serie di misure per ridurre drasticamente un disturbo che provoca «diffuso allarme sociale». All’Autorità sono arrivate, infatti, numerose segnalazioni di chiamate in cui, alla risposta, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore, «in alcuni casi anche per 10-15 volte di seguito». «È importante garantire la massima produttività dei call center, ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico – sottolinea il presidente dell’Autorità, Antonello Soro – vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro. È prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette «chiamate mute» vengano drasticamente ridotte». (da “La Stampa”, mercoledì 20 nov. 2013)