Reazioni a catena. Sui social utenti scatenati contro il candidato numero uno alla presidenza della Federcalcio, Carlo Tavecchio che venerdì, nel suo discorso davanti all’Assemblea, il discorso che doveva convincere tutti che il suo nome fosse quello giusto, ha sfornato una gaffe memorabile: «L’Inghilterra- ha detto- rispetto a noi è un’altra cosa: individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva «Opti Pobà», che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio». Parole bollate come razziste che hanno suscitato polemiche a valanga. Il 71enne lombardo di Ponte Lambro (provincia di Como), un passato nella Democrazia Cristiana, ex bancario, ex sindaco della sua città natale, da più di venti anni dirigente nel calcio, attualmente alla guida della Lega Nazionale Dilettanti, accortosi dello scivolone si è poi scusato:«Mi riferivo al calcio inglese ed alla sue regole ben precise sugli extracomunitari che prima di poter giocare devono mostrare un curriculum di professionalità prestata nel loro paese altrimenti non vengono accettati».