Il Green Act che serve all’Italia

0
630

L’Italia è tra i paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi, dove la recessione ha fatto esplodere tutti i fattori di debolezza economica, sociale e istituzionale esistenti, eppure, l’Italia ha la concreta possibilità di avviare una ripresa “ambientale” dell’economia e dei consumi. Nel corso della recessione, infatti, gli elementi di efficienza e sostenibilità ambientali si sono irrobustiti. Nonostante l’assoluta mancanza di politiche esplicite e di idonee scelte di governo, l’economia e la società italiana hanno gestito in maniera più efficiente le risorse, hanno consumato meno energia, prodotto più energia da fonti rinnovabili e riciclato più rifiuti, trasformato stili di consumo in un
senso più sostenibile. A differenza di altri paesi ciò non è avvenuto per una scelta deliberata ma è ugualmente avvenuto.Partendo dall’analisi dello stato del Paese, confermata dai parametri di Ambiente Italia 2015, il rapporto annuale sullo stato del Paese realizzato dall’istituto Ambiente Italia e Legambiente, l’associazione ambientalista ha presentato oggi a Roma “Il Green Act che serve
all’Italia”, un documento che avanza proposte concrete e misure immediatamente applicabili per affrontare le sfide del futuro.
In 11 schede sono stati presentati i temi fondamentali per realizzare la svolta di cui c’è bisogno e che quindi dovrebbero trovare cittadinanza nel Green Act annunciato dal Premier Renzi per marzo 2015, traducendosi anche in proposte legislative: fiscalità ambientale, città , bonifiche, energia, rifiuti, mobilità nuova, trasporti, dissesto idrogeologico, natura, turismo, fondi strutturali. Tutti temi che hanno strettamente a che fare con lo sviluppo economico del Paese, con la possibilità di creare filiere produttive e nuova occupazione, di produrre più benessere per tutti nel momento stesso in cui garantiscono risposte ai bisogni dei cittadini in termini di sicurezza, salute e qualità della vita. Al convegno, aperto da Duccio Bianchi, dell’Istituto Ambiente Italia e Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale Legambiente, hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gianluca Galletti e poi Paolo Acciai (Segretario Filca Cisl), Catia Bastioli (AD Novamont), Marino Berton (Coordinamento Free), l’on Chiara Braga, l’on Pippo Civati, Erasmo D’Angelis, Capo Struttura Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche di Palazzo Chigi, Roberto Della Seta (Green Italia), il Sindaco di Pavia Massimo De Paoli, Stefano Landi (Economista Luiss Roma), Gaetano Maccaferri (Vicepresidente Confindustria), l’on Giulio Marcon, la sen Paola Nugnes, l’on Ermete Realacci (Presidente Commissione Ambiente e Territorio Camera dei Deputati), Fabio Refrigeri (Assessore Infrastrutture, Politiche Abitative, Ambiente – Regione Lazio), Riccardo Sanna (Coordinatore politiche economiche CGIL), Paolo Buzzetti (Presidente Ance), Maurizio Marcelli (Responsabile Ufficio Salute, ambiente, sicurezza Fiom Cgil).

Articolo precedenteIl welfare sociale in Italia, Firenze 27 febbraio: presentazione del libro
Prossimo articoloCon riordino funzioni Province nuovo ruolo per Città metropolitana e Comuni più forti

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here