E’ giusto chiudere la scuola il sabato? Si possono avere classi a 36 ore? Come fare per recuperare i finanziamenti statali bloccati nei ‘residui attivi’? “E’ incredibile vedere quante situazioni sul filo dell’illegittimità emergono facendo consulenza ai genitori, ed è per questo che abbiamo pensato di mandare alcune coordinate fondamentali ai genitori impegnati nei Consigli d’istituto, che sono gli organi di governo nelle scuole -dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana- Certo non si può fare di ogni erba un fascio, ci sono tantissimi istituti scolastici che conoscono approfonditamente la normativa e la applicano con scrupolo. La situazione però è davvero a macchia di leopardo e non si può mai sapere quali sorprese ci può riservare la scuola di nostro figlio”.
SETTIMANA CORTA – Occorre tenere presente che l’unico organo competente a decidere in merito alla chiusura del sabato è il Consiglio d’istituto (art. 10 D. Lgs. 297/1994). Per svolgere il suo compito al meglio, dovrà sentire non solo il parere del Collegio dei docenti, ma anche quello delle famiglie e, per la scuola superiore, degli studenti. Le aspirazioni al risparmio degli enti locali, pur meritorie, debbono rimanere un elemento di contorno.
”Il nostro parere è che la settimana corta può andare benissimo per la scuola primaria e quella dell’infanzia –dichiara Jachen Gaudenz, presidente di A.Ge. Arcipelago toscano e referente scuola di A.Ge. Toscana- ma già per la scuola media occorre fare un sondaggio per coinvolgere le famiglie nella decisione. Alle superiori poi è indispensabile sentire gli studenti, che passando da 6 a 5 giorni di scuola si troverebbero a fronteggiare un maggior carico di lavoro: più ore di lezione consecutive con un minimo di 6 ore e un rientro pomeridiano e fino a tre pomeriggi nei professionali, con maggiori disagi per gli studenti pendolari”.