Programma marittimo Italia-Francia, Rossi: “Comune idea di sviluppo per il Mediterraneo”

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“Sul Mar Mediterraneo le regioni costiere, per prime quelle italiane e francesi che sono riunite nel progetto marittimo transfrontaliero 2014-2020, devono approfondire una progettualità condivisa e comune, a partire dal tema sentitissimo dai cittadini della sicurezza, fondamentale dopo la tragedia della Costa Concordia” ha dichiarato il presidente Enrico Rossi all’incontro che ha riunito a Pisa, insieme alla Toscana, la Corsica, la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, la Liguria e la Sardegna.
“Dobbiamo puntare i fondi europei sulla sicurezza in mare monitorando la navigazione come è stato fatto nel Mar Baltico. Dobbiamo rendere la navigazione in mare precisa come quella aerea, diventando capaci di prevenire e controllare ad esempio gli sversamenti che continuano a inquinare, attraverso regole precise e valide in tutto il Mediterraneo” ha aggiunto Rossi. “Ci saranno opposizioni, ma la Toscana si batterà con questo obiettivo perché la Concordia rimane una ferita aperta, le conseguenze dei disastri in mare continuano nel tempo, vanno messe sotto controllo”.
E’ tutta l’economia del mare da sviluppare, partendo dal sistema cantieristico, attraverso misure condivise e unificando le forze. “I privati devono attingere a fondi usati in modo mirato come fa la Toscana – ha proseguito il presidente -. Noi premieremo chi dimostra di muoversi in modo dinamico e capace di investire, senza ricercare assistenza. Abbiamo alzato la soglia di accesso, premiando chi spende subito, innova, e fa ricerca. Scelta non facile, ma necessaria per consolidare le imprese più attive e sane sul mercato. Abbiamo cercato di consolidare il sistema per rendere le nostre imprese competitive in un mondo sempre più concorrenziale, dando al contempo la possibilità di accesso alla logistica, alla formazione e ai servizi più moderni e necessari”.
“Esistono poi le possibilità offerte da itinerari turistici che possono essere messe mettere in un comune progetto, e bisogna puntare anche sulla pesca attraverso l’integrazione dei fondi agricoli che la finanziano. Un programma comune moltiplica l’efficacia dei finanziamenti e aumenta la forza delle regione marittime che rappresentiamo qui per controbattere l’azione predominante delle grandi aggregazioni urbane sulle politiche europee. Il mare è invece centrale per lo sviluppo dell’intera Europa. Su questo dobbiamo essere capaci di costruire alcuni progetti mirati capaci di pilotare questa idea di sviluppo” ha concluso Rossi.
“Puntiamo anche sul privato capace di gestire percorsi sviluppati nel connubio cultura-turismo nei siti di pregio di cui è ricca la Toscana così come lo sono tutti territori che sono presenti qui oggi. E’ la stessa strada che dobbiamo percorrere sul versante della ricerca dove i fondi europei diventano, come negli altri settori, volano occupazionale. E qui chiedo davvero un cambio di marcia nello sviluppo di capacità di monitoraggio l’influenza sull’occupazione dei fondi europei che attiviamo, per mirare la reale capacità degli stessi progetti ed essere capaci di selezionare la loro azione”.

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