Il Coisp: “Questa è la sola cosa che si riesce a fare in Italia, giocare, con la vita delle Forze dell’Ordine soprattutto. Che desolazione…”. “Un videogioco sui nostri due Marò sprofondati in un’assurda vicenda giudiziaria e ostaggi dell’India? Nessuna meraviglia… La cosa rispecchia perfettamente l’indole di un Paese che su certe tematiche è sempre più sciatto, e di una classe dirigente cui non importa nulla degli individui che vestono la divisa, ma solo di quella stessa divisa che fa numero assieme a quelle degli altri ‘cretini’ da impiegare qua e là come le pedine di… un gioco… appunto! L’Italia sa fare solo questo: parlare di gioco, sempre e comunque. Siamo unici al mondo in questo senso. Questa è la sola cosa che si è riusciti a fare in Italia rispetto ad una vicenda talmente grave… In Italia si sa solo parlare di gioco e giocare, soprattutto con la vita degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine. Che desolazione”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta le notizie di stampa a proposito di “Marò Slug”, il videogioco ispirato alla vicenda dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, online da alcune ore. L’obiettivo del videogame, spiegano i media, è quello di salvare i Marò. “Senza neppure entrare nel merito del gioco – aggiunge il Segretario Generale del Coisp -, e senza neppure voler ragionare sulle intenzioni e le ragioni che possono spingere ad ‘usare’ i nomi di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ciò che fa riflettere è piuttosto il fatto che si decida di trattare in un videogame una storia di tale serietà. Anche se, ad onor del vero, bisogna pur rilevare che almeno qualcuno si è ricordato e si è degnato di riportare all’attenzione del ‘grande pubblico’, sia pur in maniera alquanto bizzarra ed a nostro giudizio discutibile, due Servitori di uno Stato che li usa e poi li getta via come fossero solo un fastidioso problema quando a causa del loro lavoro finiscono nei guai”.