Napoli – È nostra consuetudine, degli attivisti e collaboratori della ex Campania Felix, oggi più nota come Terra dei Fuochi, riunirci in manifestazioni, eventi e convegni, affinché non si spengano i riflettori sulla nostra causa; sulla nostra terra martoriata e violentata; sul diritto alla salute che ci è stato negato e che ancora non ci viene riconosciuto come tale.
TERRA DEI FUOCHI: polverone mediatico, secondo molti. …..secondo lo Stato stesso, fino a 3 anni fa. Quando con la registrazione reale di dati statistici della morte di molti ammalati di cancro, tra cui molti dei nostri bambini, i riflettori si sono accesi e i microfoni hanno avuto voci. Ma questa è storia vecchia già, per chi non vive in questa terra e attualissima per noi, nativi e abitanti di essa che, ogni giorno, con la morte di un bambino, di una giovane mamma, di un nostro caro, riviviamo, consapevolmente, questa triste realtà innaturale.
Ebbene. ….a ritrovarci per l’ anniversario del primo anno di Movimento del giovane guerriero Gabriele Aiello, non eravamo in tanti, ma i presenti, che mai sarebbero mancati, hanno tenacemente confermato, con i loro personali interventi, di non sposare mai l’omertà e l’ arresa.
Chi è Gabriele? Gabriele è un adolescente di soli 15 anni, il quale è rimasto orfano di padre di soli 46 anni, ammalatosi di cancro e venuto mancare in agosto del 2014.
Il suo papà non ce la fa e lui, piccolo com’è si nutre di rabbia e vendetta verso un SISTEMA SILENTE, ma che uccide e provoca dolore più di un Cannone.
Scende in piazza e scuote le coscienze, mobilitando i paesi campani alla rivolta. …alla lotta, affinché il suo lutto e quello di molti, non restino invani e cadano nel dimenticatoio.
“Piccolo mio! ” Penso” così giovane. Invece di scorrazzare per le vie con i tuoi coetanei e di vivere la tua stagione, tu. ..devi crescere SUBITO e lo devi fare in mezzo ai lupi, nella selva oscura.
E, forse, mai come in questo momento, avresti sentito tue le celebri prime frasi del primo capitolo dell’ Inferno di Dante Alighieri ( Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura, che la dritta via era smarrita. Ahi quanto adir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la PAURA!
“Già la paura! E mica solo quella di morire?
No.
La paura di chi deve rassegnarsi a vivere mangiando MERDA e respirare DIOSSINA. La paura di non poter progettare né per te né per chi ti sta accanto né per coloro a cui hai dato la vita, perché in questa Terra, stando alle continue tristi scoperte, probabilmente un futuro non c’è e, se vuoi sentirti di essere al mondo, devi ottimizzare il presente.
Ad onorare e a sostenere lungo il cammino di sua/ nostra vita, con Gabriele, oltre ai familiari ed amici seduti in sala, ritroviamo una mamma MONCA. ….
Marzia Caccioppoli, mamma dell’angelo Antonio de Michele, unico figlio, volato in cielo alla tenera età di 9 anni e 1/2
Pino Ciociola, giornalista del giornale AVVENIRE, che, nonostante i rischi, resta al nostro fianco, riportando meticolosamente nei suoi lavori, nei suoi video, la realtà dei fatti ,mostrando alcuni nostri bambini ricoverati nei reparti di oncologia pediatrica con la unica speranza di un presto ritorno a casa, alla loro semplice quotidianità, e che invece mai rivedranno, perché non ce l’ hanno fatta. E lui, Pinuccio mio, come simpaticamente lo chiamo io, con la sua assidua collaborazione, insieme a noi osserva quel barlume di speranza di chi non accetta di morire nel silenzio.
Il dolcissimo attivista Lucio Righetti e il simpaticissimo Enzo Tosti .
Corrado Sannino, mio amico fraterno e caro amico del nostro poliziotto eroe Roberto Mancini.
Ed infine. ……il dott. Antonio Marfella, dirigente medico responsabile della direzione sanitaria aziendale dell’ istituto nazionale dei tumori.
Un professionista di successo, ritenuto SCOMODO, perché ha sposato la verità della nostra causa prima come uomo e padre e poi come medico,non trattenendosi mai dal riportare le sue osservazioni e le sue convinzioni sulla natura del cancro, tanto diffuso in Campania e sulla stretta relazione tra lo sversamento dei rifiuti tossici e conseguente inquinamento a 360°.
L’intervento di questo gigante della medicina e gigante umano mi ha emozionato un pochino in più rispetto agli altri interventi.
Nella sua semplicità e umiltà ,ha portato tutti noi presenti e pendenti dalle sue dolci e rassicuranti labbra, alla comprensione della VITA, attraverso i valori sottolineati in due bellissime poesie, da lui portate e suo paradigma di vita, di cui una ha lasciato un segno molto incisivo anche in me: SE di R . Kipling.
E desidero concludere questo mio articolo, riportando l’ultima strofa della suddetta poesia, perché in essa alberga tutto ciò che io sento e vorrei condividere con ognuno di voi
” SE SAPRAI PARLARE ALLE FOLLE SENZA PERDERE LA TUA VIRTU’,
O PASSEGGIARE CON I RE , RIMANENDOTE STESSO,
SE NE’ I NEMICI NE’ GLI AMICI PIU’ CARI POTRANNO FERIRTI ,
SE PER TE OGNI PERSONA CONTERA’, MA NESSUNO TROPPO,
SE SAPRAI RIEMPIRE OGNI INESORABILE MINUTO
DANDO VALORE AD OGNUNO DEI SESSANTA SECONDI,
TUA SARA’ LA TERRA E TUTTO CIO’ CHE E’ IN ESSA,
E QUEL CHE PIU’ CONTA SARAI UN UOMO, FIGLIO MIO !
Grazie
Giovanna Mirra