Londra – Il gambling è oramai un fenomeno di livello mondiale. Il gioco d’azzardo è uno di quei settori che pare non esser stato colpito in alcun modo dagli effetti della crisi. Questo è perfettamente dimostrato da un fatturato mondiale di 450 miliardi di euro e da una crescita del 50% nell’ultimo decennio. Tenendo conto che nel pianeta ci sono 7 miliardi di abitanti, ognuno di loro ha, in teoria, speso 64 euro per giocare. Il principale fine di quest’attività è, senza alcun dubbio, l’arricchirsi, ma a volte si gioca anche semplicemente per passare il tempo e per divertirsi.
Con i suoi 85 miliardi di fatturato, che rappresentano ben il 4% del PIL, l’Italia è uno dei paesi leader nel settore del gambling. Scommesse sportive, slot, roulette, poker e blackjack: questi giochi, assieme a tanti altri, sono ormai rituali nel BelPaese. Questo grande successo è in gran parte dovuto al diffondersi dei siti tematici. 32Red, William Hill, Betclic, Bwin, Unibet e Eurobet sono dei marchi ormai sempre più famosi, grazie soprattutto alla loro sicurezza ed affidabilità. E inoltre il tutto è reso ancora più accessibile dalla creazione di applicazioni utilizzabili tramite smartphone, Iphone e tablet. Decisive per l’esplosione del settore sono stati gli ingressi di nuovi operatori che hanno fatto la storia del gambling online e hanno aumentato il livello di competitività tra brand. Su tutti 32Red, che ha importato delle novità dal punto di vista tecnologico che hanno influenzato la produzione di giochi nel nostro paese.
In Italia, come negli altri paesi in cui il gambling è regolamentato, il gioco d’azzardo è senza dubbio na fonte di lauti guadagni in ogni sua sfaccettatura. Basta pensare che gli Stati Uniti ospitano la bellezza di 1511 casinò Il più famoso è, senza alcun dubbio, quello di Las Vegas. Ottimi gli introiti anche in Cina, mentre il Giappone detiene il record di slot machine, ben 4,6 milioni. Ma è a Macao, regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese, che si registra il vero e proprio boom, con 44 miliardi di incassi e un fatturato cresciuto di 34 miliardi in 7 anni, ossia dal 2007 al 2014.
Passiamo ora al continente europeo. Un modello importante è quello britannico, dove, nell’anno fiscale 2014-2015, i ricavi sono stati di 7,7 miliardi, facendo registrare un incremento del 2%. Esso si basa su tre principi fondamentali: poche regole molto severe da rispettare, tassazione fissa, senza possibilità che vari a seconda delle esigenze dell’erario, e libertà di battere gioco per tutti gli operatori, anche con sede lontana dalle coste britanniche. Parlando sempre di casinò, non si può non pensare a quello di Montecarlo, tra i più famosi e frequentati del mondo.
Ma quali sono le nuove frontiere del gambling? Ne hanno parlato i principali protagonista dell’industria del gioco d’azzardo al World Regulator Briefing Eastern Europe, tenutosi a Bucarest. Erano rappresentati più di 20 Paesi e più di 50 organizzazioni. Già dal nome e dal luogo in cui si è tenuto, è chiaro che l’obiettivo è quello di allargarsi all’Est Europa. Sicuramente mercati come quelli della Romania e della Bulgaria sono in grande crescita e possono essere considerati come dei nuovi mondi su cui investire e puntare per creare nuovi bacini d’utenza. E così il fenomeno diventerà avrà conquistato ogni angolo del pianeta. Anche quelli più inaspettati.