Londra- Sono tre libri bellissimi ed importanti quelli scelti dalla giuria del Premio Elsa Morante Ragazzi, per l’edizione 2016.
La giuria scientifica, presieduta da Dacia Maraini e composta daSilvia Calandrelli, Francesco Cevasco,Vincenzo Colimoro, Roberto Faenza, David Morante, Paolo Ruffini, Emanuele Trevi,Maurizio Costanzo, Gianna Nannini, Tjuna Notarbartolo, Teresa Triscari, ha, infatti, selezionato tre titoli intensi e significativi, in particolare per un pubblico di giovanissimi lettori.
Si tratta di “Il braccialetto”, di Lia Levi, edito da e/o; “Il ladro di ombre” di Veronica Cantero Burroni, edito, in Italia, dalle edizioni di pagina; e “Il nome di Dio è misericordia”, edito dalla Piemme e scritto da Andrea Tornielli con Papa Francesco.
I tre autori selezionati sono già vincitori, poi, una giuria popolare, composta soprattutto di ragazzi di scuole medie e superiori, eleggerà il super-vincitore.
“Il braccialetto”, di Lia Levi è un assoluto capolavoro. Con uno stile limpido, familiare e letterariamente elegante racconta una storia d’amicizia tra due ragazzi nella Roma della seconda guerra mondiale, uno ebreo, l’altro no. La sua penna entra con delicatezza e profondità tra le pieghe della grande Storia, all’epoca delle leggi razziali, facendosi strumento culturale che mantiene la memoria, illustrando con naturalezza ciò che è stato e che non dovrebbe essere mai più.
Lia Levi ha diretto per trent’anni il mensile ebraico “Shalom”, ha pubblicato molti romanzi e vinto diversi premi letterari. Tra questi, con “Una bambina e basta” vinse, nel 1994 il premio Elsa Morante opera prima. Pare le abbia portato fortuna.
“Il ladro di ombre” è un lungo racconto che narra una vicenda surreale che avviene all’interno di un gruppo di adolescenti. Uno di loro, ruba le ombre degli altri. Lo fa per necessità, e quando i suoi compagni lo scoprono, non scelgono di punirlo, ma lo aiutano a non aver più bisogno di rubare. Un piccolo libro luminoso, gioioso e generoso, con uno stile semplice, capace di far sentire realistico l’irreale.
Veronica Cantero Burroni è nata nella città argentina di Campana, ad una sessantina di chilometri da Buenos Aires, il 3 giugno 2002. E la sesta di sette figli. Il papà Gustavo è laureato in medicina e la mamma, Cecilia, in psicologia. Il parto fu trigemellare e Veronica ha sofferto un problema che ha generato un danno neurologico che affetta la parte motoria. Sua e degli altri due fratelli, Francisco, e in forma minore Lucia. Nessuna conseguenza sul piano intellettivo-cognitivo. Dall’età di 8 anni scrive e pubblica piccoli libri. Cinque ad oggi. Quando ha saputo di aver vinto il premio Elsa Morante Ragazzi, ha ritrovato tutta la sua tenacia ed ha ripreso la sua fisioterapia, per venie a ritirare questo riconoscimento dall’altro lato del mondo.
“Il nome di Dio è misericordia” accarezza le ferite del nostro tempo. Porta con sé, attraverso una lunga intervista a Papa Bergoglio, un fondamentale e prezioso messaggio che va al di là delle religioni, e che, attraverso il senso del divino, aiuta a ritrovare quel senso dell’umano, di cui c’è tanto bisogno.
Andrea Tornielli è un vaticanista, giornalista de “La Stampa” e responsabile del sito web “Vatican Insider”. Il suo coautore è Papa Francesco.
Il Premio Elsa Morante Ragazzi si terrà il 30 maggio alle 10,30, a Napoli presso il Bagno Elena a Posillipo, la meravigliosa struttura napoletana di Antonella e Mario Morra, per la prima volta partner del Morante.