Sale ancora e di quasi 5 punti (4,87%) rispetto al 2014 la raccolta differenziata di rifiuti come monitor, computer, radio, condizionatori e elettrodomestici. La Toscana si conferma in vetta alle regioni del centro Italia sia per raccolta complessiva sia per media pro capite pari a 5,67 Kg per abitante.
E’ quanto emerge dal Dossier realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE (Rifiuti apparecchiature elettriche e eletttroniche) per l’anno 2015 che è stato presentato oggi dall’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni e dal direttore generale del Centro coordinamento RAEE Fabrizio Longoni.
I Centri di Conferimento ogni 100mila abitanti si attestano a 5, nonostante il passaggio dai 192 Centri dell’anno precedente ai 198 del 2015 a cui si aggiungono 32 altri centri. La presenza di strutture di raccolta ha registrato un incremento di circa il 3%. Firenze si conferma la provincia toscana con i maggiori quantitativi di RAEE raccolti, pari a 6.394.817 kg.
Seguono nell’ordine Pisa con 2.646.810 kg, Lucca con 2.504.796 kg che registra anche la migliore raccolta pro capite a livello regionale e Arezzo con 2.001.442 kg. I Grandi bianchi, cioè i grandi elettrodomestici sono i più raccolti con il 35% del totale, seguiti dal gruppo Freddo e Clima, con il 27%, quello di Tv e Monitor con una percentuale del 24% mentre il raggruppamento dei piccoli elettrodomestici aumentano la quota raccolta di un ulteriore 1% attestandosi al 14%.
“La Toscana – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – conferma anche nel 2015 il trend positivo dei risultati di raccolta dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che attestano l’impegno quotidiano e la sensibilità dei cittadini toscani nella raccolta differenziata. Questi risultati ci consentono di valutare positivamente la scelta di sostenere e finanziare in accordo con le Autorità d’Ambito (AAto) la diffusione dei Centri di Raccolta che nel 2015 sono 198, 6 in più rispetto all’anno precedente, ma ben 80 in più rispetto al 2009. Anche questo contribuisce ad andare verso ciò che l’Europa ci chiede: di passare a un modello circolare, minimizzando gli impieghi delle risorse, riducendo gli sprechi e considerando ogni scarto dell’attività umana di produzione o consumo come potenziale risorsa da “riutilizzare” e da reintrodurre nei cicli industria li.
La strada è ancora lunga -a concluso – ma la Regione Toscana può fare molto, a partire dalla pianificazione – è in fase di aggiornamento il Piano regionale dei rifiuti e le bonifiche – con l’attività autorizzatoria, col monioraggio delle aziende. Ma sostenendo anche la sana imprenditoria di settore con l’utilizzo dei fondi strutturali da destinare all’efficientamento energetico, o all’innovazione”.