Il tanto atteso concorso docenti, che avrebbe dovuto essere uno dei fiori
all’occhiello della “Buona scuola” voluta dall’attuale governo, continua a far
discutere. Anzi: l’esito delle prove scritte, finora corrette, sta causando più
polemiche perfino dei requisiti di accesso previsti dal bando stesso. A far
discutere – spiega il Codacons – l’estrema lentezza delle commissioni, che dal 28
aprile ad oggi avrebbero corretto circa 70mila prove, e il preoccupante esito di
tali correzioni: oltre la metà dei candidati non è stata ammessa agli orali. Il
55,2% delle prove, secondo fonti stampa, non sarebbero state neppure sufficienti.
Il Codacons, da sempre particolarmente attento al mondo della scuola, teme che il
concorso possa trasformarsi nell’ennesima beffa a danno di chi coltiva la legittima
ambizione di essere immesso in ruolo. Saranno danneggiati sia coloro che, sebbene
preparati, si sono visti bocciare, sia chi, invece, sarà chiamato per l’ennesima
supplenza annuale.