Londra – Agatha Christie la famosa scrittrice inglese di gialli amava sovente dire che: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.
Quindi in questo nuovo articolo dell’inchiesta sull’Omicidio di Yara Gambirasio parleremo di una strana coincidenza. Ovvero di una particolare serie di indizi.
Ma scriviamo solo per descrivere la curiosa e strana coincidenza. Non e’una probabile pista criminale, ma e’ molto curiosa.
Come sapete il corpo fu trovato il 26 febbraio 2011 in un campo incolto adiacente alla zona industriale di Cignolo d’Isola.
Il proprietario e’ l’Ing. Rosa, Gabrio Maria Rosa.
Ecco abbiamo appena descritto il primo indizio: rosa.
Ora veniamo al secondo indizio.
Il capannone industriale adiacente al campo del ritrovamento e’ di proprieta’ della societa’ Rosa Spa.
La societa’ Rosa spa svolge come attivita’ il commercio di prodotti siderurgici (Fogli e nastri in acciaio, laminate a caldo).
Ancora: rosa.
Massimo Giuseppe Bossetti, il colpevole condannato all’ergastolo, conosciuto come il “muratore di Mapello, prima di trasferirsi nel paesino vicino abitava sin dalla nascita a Brembate di Sopra.
Dove? In via delle Rose.
E questo e’ il terzo indizio: rosa
Il quarto?
I ricordate Guglielmo da Baskerville, il frate francescano inglese, ed il suo allievo Adso da Melk?
Si recavano per un convegno in uno sperduto monastero benedettino sui monti dell’Italia settentrionale. Furono travolti da una serie di omicidi.
Correva l’anno 1327.
Era l’ultima settimana del mese di novembre.
La stessa settimana dell’omicidio di Yara.
E’ la trama del libro scritto da Umberto Eco…. “In nome della rosa”
Ancora una… rosa.
Ripetiamo, solo coincidenze.
4 indizi, forse 5?
Per Agatha Christie ne sono sufficienti 3.
Riccardo Cacelli
(continua)
Ma che cretinate scrivete? Andate a nascondervi!