Esprimiamo la massima solidarietà ai colleghi del Commissariato Prati, a Roma, bersaglio dellennesimo gravissimo gesto che manifesta, chiaramente, un intento assolutamente preciso, fondato nel totale rifiuto per tutto quello che le Forze dellOrdine rappresentano e nellodio vero e concreto verso chi vi presta servizio. Siamo sempre più convinti che i tanti episodi simili che in questi ultimi tempi non fanno che ripetersi con frequenza allarmante, debbano essere inquadrati in una sorta di strategia criminale, un diffuso, unico e complessivo nuovo piano di aggressione e opposizione al lavoro delle Forze di polizia. Una politica delinquenziale attuata in luoghi diversi, o per mano di autori mossi apparentemente da motivazioni diverse, che si traduce però in diffusi atteggiamenti di violenza che come mille rivoli si uniscono a ingrossare un fiume di odio. Qualcosa di pericolosissimo che non può essere assolutamente sottovalutato, ma che deve essere affrontato e combattuto
con ferma severità.
Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, esprime così a nome suo personale e di tutto il Sindacato Indipendente di Polizia la solidarietà e la vicinanza ai colleghi del Commissariato Roma Prati oggetto, nella notte, di una vile aggressione da parte di un criminale che, a bordo di uno scooter, ha lanciato una bomba molotov contro ledificio. Un episodio che giunge a pochi giorni di distanza dallesplosione di un ordigno rudimentale davanti alla stazione dei carabinieri San Giovanni.
Che lautore appartenga alle frange violente della tifoseria calcistica piuttosto che agli ambienti anarco-insurrezionalisti, ma fosse anche un soggetto arrabbiato per una multa, non fa troppa differenza conclude Pianese -. Si tratta di un gesto gravissimo che ci trascina con la mente agli anni più bui della storia dItalia e che rappresenta un chiaro ennesimo allarme. Abituarsi alle notizie del lancio di bombe contro caserme e commissariati non si può. Serve reagire con estrema decisione andando molto a fondo in questa palude di odio e violenza in cui gli appartenenti alle forze dellordine sono costretti a muoversi.